mercoledì 28 luglio 2010

Citando Orwell...

“Ero consapevole di un immenso senso di colpa che dovevo espiare, sentivo di dovermi sottrarre non soltanto all’imperialismo ma ad ogni forma di dominio dell’uomo sull’uomo. Volevo sommergermi, scendere in mezzo agli oppressi, essere uno di loro e schierarmi al loro fianco contro i loro tiranni”.
- George Orwell -

sabato 24 luglio 2010

Scoprendo il vero volto del Mondialismo turbocapitalista

"...che il vero obbiettivo non sia la riduzione del costo del lavoro, sebbene questo appaia evidente, bensì la realizzazione di una fabbrica dove regnano ordine, disciplina, acquiescenza assoluta agli ordini dei capi. Dove, in altre parole, il sindacato non solo assume vesti moderne, ma semplicemente non esiste, o non fiata. Magari ci verrà detto ancora una volta che questo è un obbiettivo che la globalizzazione impone. Può essere, anche se le pretese di quest´ultima cominciano ad apparire esagerate". (Luciano Gallino in merito alla delocalizzazione della Fiat in Serbia)

mercoledì 21 luglio 2010

Le nuove catene: la precarietà

"La schiavitù è libertà"! Questo era uno degli slogan che campeggiavano sul tetto del 'Ministero della Verità' nello stupendo romanzo di Orwell, '1984'.
Un'inversione dei termini (Neolingua) che serviva a impedire il dissenso e a 'nascondere' il totalitarismo delle oligarchie.
Anche oggi funziona così: flessibilità, competizione, libertà d'iniziativa, concorrenza. Questi gli slogan della propaganda capitalista.
Ma dietro a questi slogan c'è una cupa realtà fatta di disperazione, angoscia, sfruttamento, povertà crescente. Insomma, una nuova schiavitù, anche se con nomi diversi, per moltissimi.
Un interessante articolo sul tema della precarietà come nuova schiavitù è comparso sul blog Stop Capitalismo: Le nuove catene, flessibilità, precarietà, sfruttamento -

mercoledì 14 luglio 2010