lunedì 29 novembre 2010

Contre le mondialisme, vive le protectionnisme!

Con queste brevi righe vogliamo ricordare l’econonomista francese/europeo Maurice Allais, recentemente scomparso (il prossimo anno ricorrerà il centenario della nascita), Premio Nobel per l’Economia nel 1988, critico feroce del laissez faire e dell'iperliberismo mondialista, sia in campo nazionale che internazionale, e delle modalità con le quali è stata compiuta la globalizzazione (e molto critico anche nei confronti del TCE - Trattato costituzionale europeo, o Costituzione Europea, da noi fortemente avversata).
Moltissimi i suoi articoli (perlopiù taciuti, la cosa non ci stupisce, dai media mainstream al servizio delle oligarchie globali) contro la globalizzazione neoliberista, molto critici sull'ampliamento del commercio su scala transnazionale e transcontinentale, sul fenomeno delle delocalizzazioni e sul conseguente aumento della disoccupazione nelle nazioni europee.
Scritti in cui Allais evidenziava le criticità dell'integrazione tra contesti dissimili, tra insiemi/gruppi di nazioni che l'autore definiva "non omogenei" sotto i punti di vista economico, sociale, lavorativo, al punto che considerava con favore l’attuazione di forme di protezionismo all'interno di insiemi quanto più ampi ed omogenei possibili, sì da evitare forme di dumping sociale.
In un suo famoso articolo Allais sosteneva: “il protezionismo tra Paesi con livelli di vita molto differenti è non solo lecito, ma assolutamente necessario. E’ il caso della Cina, verso la quale aver soppresso le protezioni doganali alle frontiere è semplicemente folle. Ma lo stesso vale anche verso Paesi più vicini, inclusi alcuni in seno all’Europa. Basta interrogarsi sul modo di lottare contro costi di produzione cinque o dieci volte inferiori per capire che la concorrenza non è sostenibile in questi casi. Specialmente di fronte a concorrenti indiani e cinesi che, oltre al minimo costo della manodopera, hanno competenze e spirito d’intrapresa” (l’articolo intero, che invitiamo tutti a leggere, è pubblicato dagli amici del network Stop Capitalismo: http://stop-capitalismo.blogspot.com/
).

Contre le mondialisme, vive le protectionnisme!

mercoledì 24 novembre 2010

Solidarietà rivoluzionaria internazionale

Diamo notizia di due importanti manifestazioni di solidarietà rivoluzionaria internazionale (paneuropea) che si sono svolte nei giorni scorsi in Europa.
Sabato 20 in Olanda il gruppo Nationale Jeugd Nederland (supportato in quest’occasione da altre realtà nazionali olandesi) ha organizzato nella città di Den Haag una marcia per esprimere solidarietà a Josué Estébanez e per chiedere la liberazione di tutti i prigionieri politici (report e foto a questo link:
www.weerstand.org ).


Il 18 a Kiev Autonomi Nazionalisti ucraini hanno organizzato un presidio di fronte all’ambasciata della Repubblica Ceca per esprimere la propria solidarietà verso gli attivisti del movimento nazionalista ceco ODPOR, in questo periodo duramente perseguiti per l’espressione delle proprie Idee.
Durante il presidio gli autonomi hanno urlato slogan inneggianti alla Libertà, come “Libertà per i nazionalisti cechi”, “No allo Stato di polizia”, “Libertà per i nazionalisti cechi” e “Alerta, Alerta Nazionalista!”.
Gli Autonomi Nazionalisti ucraini hanno anche consegnato, dopo essere stato pubblicamente letto, un appello ad un rappresentante dell'Ambasciata in cui si dichiarava: “Noi condanniamo le azioni repressive del governo della Repubblica ceca e chiediamo la liberazione di tutti gli attivisti! Esprimiamo solidarietà agli attivisti del movimento ODPOR! Libertà per i prigionieri politici!" (report al seguente link:
http://www.reactor.org.ua/main/4534-akciya-solidarnosti-z-cheskimi-nacionalistami-u-kiyevi.html ).

martedì 23 novembre 2010

Mondialismo, Nuovo Ordine Mondiale

“Il Mondialismo, in sintesi, è un’ideologia (e una prassi culturale, sociale e politica) universalista promossa da istituzioni internazionali politico-militari (ONU, NATO) ed economico finanziarie (Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, WTO, Nafta, ecc…), da associazioni private (Council on Foreign Relations, Trilateral, Bilderberg, massoneria ecc..) e da una fitta rete di lobbies e di organizzazioni internazionali di “consulenza” politico-sociale-culturale e massmediale (agenzie d’informazione, industria cinematografica ecc…), la cui principale base tattica è costituita dagli Stati Uniti.”
“L’obiettivo del mondialismo è la creazione di un unico governo o amministrazione (il Nuovo Ordine Mondiale), di un unico assetto politico, istituzionale e sociale (il liberalismo), di un unico sistema di valori (l’individualismo-egalitarismo-dottrina dei “Diritti dell’Uomo”), e quindi di un unico insieme di costumi e di stile di vita (il consumismo) estesi a tutta la Terra e funzionali al dominio assoluto da parte delle forze politiche, economiche e culturali che lo incarnano: le élites della finanza mondiale”.
Giuseppe Santoro, “Dominio globale. Liberoscambismo e globalizzazione”.

martedì 16 novembre 2010

Manifestazione No Vivisezione!


13 novembre: manifestazione contro la vivisezione e lo sfruttamento degli animali da parte delle multinazionali. Report e foto su:




domenica 7 novembre 2010

Tre anni di Autonomia Nazionale

Novembre 2007. Proprio in questo periodo, tre anni fa, nasceva il primo gruppo autonomo nazionale italiano.
Tre anni sono passati, tre anni di iniziative, di manifestazioni, di collaborazioni, di lotte, in piccolo magari, asimmetriche sicuramente (considerato il nemico che abbiamo di fronte), ma sempre fedeli allo spirito degli inizi.
Autonomia, antimondialismo, anticapitalismo: queste le linee guida che i due fondatori, in un bar di una stazione immersa nella nebbia di una cittadina del nord-ovest, si erano proposti di portare avanti in maniera differente, in linea con l’esempio proveniente dall’amata Europa, con l’intenzione di offrire a chiunque la possibilità di fare Politica, di opporre Resistenza (Resistenza Nazionale), attivandosi direttamente, nel modo più autonomo possibile, senza inutili gerarchie o nomenclature.
Nel tempo molti altri gruppi sono spontaneamente sorti, come Resistenza Femminile, Autonomi Nazionalisti Supporter group (ANS) Torino e tanti altri. Si è pian piano formata una piccola Comunità di gruppi autonomi, realtà locali assolutamente indipendenti, che, nella più assoluta libertà, hanno deciso di portare avanti le Idee e le battaglie in cui credono.
Non una brodaglia di cloni, un aggregato di ‘numeri’, di professionisti della militanza, ma un Movimento, più Movimenti, di attivisti, di Idee e di idealisti, di pratiche magari non eleganti, talvolta carenti nei mezzi, ma sempre animati dalla sete di Libertà che ci contraddistingue.
Ieri come oggi, la Resistenza continua!