lunedì 24 ottobre 2011

Follie del capitalismo: in pensione a 70 anni!

Qualche giorno fa al convegno dei Giovani industriali che si è tenuto a Capri i 'giovani' hanno invitato la classe politica a prestare ascolto. E a passare “dal dire all’agire, dagli annunci all’azione”. Il presidente, tale Jacopo Morelli, ha spiegato che “la situazione attuale sta tutta in tre numeri: 120, 27, 0. 120 come debito pubblico, 27 come tasso disoccupazione giovani, 0 come stima crescita per 2012″. Dopo tale tirata, la soluzione invocata a gran voce da Morelli (non dissimile da quella che da tempo chiede a gran voce da Emma Marcegaglia) è: “riforme, riforme, riforme”. Come ad esempio quella che “innalza l’età pensionabile a 70 anni, escludendo i lavori usuranti, abolire le pensioni di anzianità, equiparare da subito il sistema per uomini e donne”. Richieste che puzzano lontano un miglio di propaganda e opportunismo spiccio di casta.
Anche perchè, per chi non è un garantito, la situazione reale è ben diversa: dopo i 35 anni (età che però sta scendendo rapidamente sotto i 30) i cari industriali e compagnia poco bella difficilmente assumono e per gli over 40 che perdono il lavoro il futuro si sta facendo molto, ma molto nero!
E allora siamo noi a chiedere al baldo rappresentante dei giovani industriali: lei assumerebbe nella sua azienda persone di 70 anni? Assumerebbe persone con età superiore ai 35 anni (e parliamo di impiegati e lavoratori, non manager amici-degli-amici, che a qualunque età van sempre bene!)?
Perchè non chiedete una legge che supporti chi non ha più un lavoro sopra i 40 anni?
Perchè continuate a perpetuare falsi miti e chiedete cose assurde (in pensione 70 anni), anche se poi nei fatti fate l'esatto contrario?
Purtroppo ben conosciamo i reali obiettivi delle oligarchie dominanti e dei capitalisti e invitiamo i politici a cominciare a pensare non solo alle continue richieste di caste, castine e élites danarose (gente che pensa unicamente al proprio profitto personale, costi quel che costi), ma di cominciare a pensare REALMENTE al bene della Comunità Nazionale, del Popolo, di tutti i non-privilegiati locali, dei senza voce e senza prospettive. Altrimenti
NON C'E' FUTURO!