giovedì 30 giugno 2016

A Torino svanisce la promessa del Reddito di Cittadinanza!

Da sempre Resistenza Nazionale pensa che sia arrivato il momento di introdurre nel nostro paese un sistema di sussidi permanenti per chi perde il lavoro o non trova il lavoro, un modo per ridare ai cittadini Dignità e creare un minimo di Giustizia Sociale. D’altronde, siamo l’unico paese in Europa ormai a non avereuna qualche forma di Reddito Minimo Garantito, che, lo ricordiamo a tutti, in Italia non è mai stato inserito fin dall’inizio per la forte opposizione dell’allora Partito Comunista, che riteneva che lo strumento ‘svilisse il lavoro’. Per questo motivo abbiamo negli ultimi anni seguito con attenzione le proposte del Movimento 5 Stelle relative al Reddito di Cittadinanza. Negli ultimi giorni però siamo venuti a conoscenza di un fatto piuttosto singolare, per non dire sgradevole.
Durante la campagna elettorale per le comunali a Torino la candidata sindaco del M5S aveva espresso in piazza, durante un comizio pubblico in Piazza San Carlo con presente Luigi Di Maio, la presente promessa: «Se sarò sindaco….ci batteremo per il reddito di cittadinanza che introdurremo SUBITO» ( http://formiche.net/2016/05/30/ecco-come-luigi-di-maio-scalda-la-campagna-grillina-di-chiara-appendino-torino/ ).

Subito dopo la vittoria però, senza lasciare passare neppure un giorno, la ‘promessa’ però muta forma, chissà come mai, e da lo «introdurremo subito» si passa ad un vago «assieme a Virginia Raggi faremo pressioni sul governo affinché venga introdotto». «Faremo - ha aggiunto - anche pressioni su Chiamparino (presidente della Regione Piemonte, ndr). Faremo pressioni perché venga introdotto a livello regionale o nazionale» ( http://www.corriere.it/amministrative-2016/notizie/torino-appendino-la-vittoria-tav-portero-tavolo-ragioni-no-0afe7d8a-36d5-11e6-88d7-7a12a568ff47.shtml?refresh_ce-cp ). Insomma, promessa sfumata, niente più Reddito di Cittadinanza per i torinesi poveri! Passo oltretutto confermato anche dalle parole dell’assessore al Welfare scelto dall’Appendino, Sonia Schellino, per in un’intervista apparsa in data 24 giugno 2016 sul quotidiano locale Cronaca Qui. Alla domanda del giornalista «Cosa rispondiamo invece a chi si è appassionato all’idea del RDC? » la risposta è quantomeno amara «Bisogna evitare le visioni utopiche perché il Reddito di Cittadinanza sarebbe innanzitutto una misura nazionale».

Come dire, è stata fatta la promessa di inserimento immediato (“subito”!) ma adesso, dopo aver preso i voti anche per quella promessa, ora definita ‘utopica’, si preferisce ribaltare il tutto su altri referenti politici (in modo tale poi da accusare loro per la mancata introduzione del RDC?). Non c’è niente da fare, nella politica italiana non c’è proprio limite al peggio.