giovedì 28 maggio 2009

"Una piccola pandemia permetterà di instaurare un Governo Mondiale!"
Da Solidarité et Progres - Titolo originale: 'Attali : une petite pandémie permettra d’instaurer un gouvernement mondial!' 13 maggio 2009 (Nouvelle Solidarité)
Jacques Attali (consigliere di sinistra del governo di centrodestra di Nicolas Sarkozy) nella sua rubrica della rivista L’Express rivela alcuni intimi fantasmi del mondo oligarchico. In breve: là dove il crack finanziario è fallito, finora, un buona piccola pandemia potrebbe costringere i nostri dirigenti ad accettare la realizzazione di un governo mondiale!
“La storia ci insegna che l'umanità evolve significativamente soltanto quando ha realmente paura: allora essa inizialmente sviluppa meccanismi di difesa; a volte intollerabili (dei capri espiatori e dei totalitarismi); a volte inutili (della distrazione); a volte efficaci (delle terapeutiche, che allontanano se necessario tutti i principi morali precedenti). Poi, una volta passata la crisi, trasforma questi meccanismi per renderli compatibili con la libertà individuale ed iscriverli in una politica di salute democratica."
Per Attali, “La pandemia che sta iniziando potrebbe far scatenare una di queste paure strutturanti", poiché essa farà emergere, “meglio di qualsiasi discorso umanitario o ecologico, la presa di coscienza della necessità di un altruismo, quanto meno interessato."“E, anche se, come bisogna ovviamente sperare, questa crisi non sarà molto grave, non bisogna dimenticare, come per la crisi economica, di impararne la lezione, affinché prima della prossima crisi - inevitabile - si mettano in atto meccanismi di prevenzione e di controllo, come anche processi logistici di un'equa distribuzione di medicine e di vaccini. Si dovrà per questo, organizzare: una polizia mondiale, un sistema mondiale di stoccaggio (delle risorse) e quindi una fiscalità mondiale. Si arriverebbe allora, molto più rapidamente di quanto avrebbe permesso la sola ragione economica, a mettere le basi di un vero governo mondiale."“È del resto con la creazione dell'ospedale che è cominciata in Francia, al XVII secolo, la realizzazione di un vero e proprio Stato", afferma per concludere.Tuttavia, con la legge Bachelot e le altre “riforme" che ha imposto il suo “amico Nicolas", (Sarkozy) è precisamente l'ospedale che stanno smantellando.

La Libertà non si costruisce con l'omologazione, l'uniformità, le oligarchie, il terrore, il Pensiero Unico! La Libertà non è una concessione dei potenti, ma un DIRITTO di tutti! Il mondialismo è la negazione della Libertà! Potete schiacciarci, ma non riuscirete a soffocare la nostra sete di Libertà!

NO SURRENDER TO THE N.W.O.!

sabato 23 maggio 2009


'Attraverso i mari ghiacciati dell'Antartico pattugliano immense distese oceaniche per fermare i cacciatori di frodo. Un gruppo di temerari della Sea Sheperd Society armati di passione si lanciano contro le navi giapponesi. Le attaccano. Le speronano. E rischiano la vita per salvare le balene.
I nemici di Watson sono i barconi norvegesi, giapponesi, danesi e non solo, che violano le norme internazionali in materia di caccia dei cetacei, mettendo in pericolo l'ecosistema. A rischio non ci sono solo le balene, ma anche delfini, orche e molte altre specie che fanno gola. La carne di balena finisce nei piatti di ristoranti esclusivi, il suo olio serve perfino come lubrificante per i missili balistici.
Se non fosse per la Sea Shepherd Conservation Society, che Watson ha fondato nel 1977, dopo essere stato, cinque anni prima tra i fondatori di Greenpeace, nell'ultimo anno, nel mondo sarebbero morte 500 balene in più. Ne restano poche decine di migliaia. E i paladini delle balene sono pronti quasi a tutto per proteggerle. Vere e proprie operazioni di pattugliamento, in alcuni casi insieme alla guardia costiera, ma spesso soli quando ci si trova in mezzo al nulla polare. Pattugliano, localizzano. Cercano navi e poi le bloccano. Le assaltano. Le fermano. Le disturbano. Le sabotano.
La lotta tra la vita e la morte delle balene si fa ogni giorno più serrata e la guerra è impari: "Ci chiamano ecoterroristi, ci chiamano pirati, chiamateci come volete, noi non lasceremo morire questi animali". Spesso collaborano con la guardia costiera. Ma non essere un'istituzione li rende sospetti a molti.
Per uccidere una balena ci vogliono 25 minuti strazianti. Di urla, di lamenti, di giravolte nel mare. Mentre i compagni scappano nelle profonde oscurità del mare, chi muore resta solo, in balia delle fiocine e degli arpioni, dei cavi che tirano e la sollevano su una barca dove gli uomini la faranno a pezzi. Il capitano Watson, accompagnato da una trentina di volontari (più di 4 mila negli ultimi tre decenni) provenienti da tutto il mondo, tenta di fermare il massacro.
La diplomazia non è il loro forte. Speronano, usano cannoni d'acqua. "Non siamo violenti, ma siamo aggressivi", dice il capitano che in vita sua non ha mai fatto male a nessuno: "Attaccare oggetti non è violenza. Fare danni non è terrorismo". Dei suoi, invece, due sono stati rapiti, lui si è preso una pistolettata, molti sono stati minacciati e inseguiti. Anche il solo esserci può dare fastidio. E se vengono aggrediti dalle baleniere, sono pronti subito a informare la stampa, qualsiasi cosa pur di informare.

"Se non salviamo queste specie perdiamo gli oceani. Se gli oceani muoiono noi muoriamo. È semplice. Una questione di sopravvivenza", sostiene Watson, "non lotti perché ti piace. Non combatti perché sai che un giorno vincerai o perderai. Tu fai quello che fai perché è la cosa giusta da fare, l'unica che puoi fare. Una volta che hai realizzato questa verità, non ti preoccupi più delle conseguenze".


SUPPORT SEA SHEPHERD!

SMASH CAPITALISM!

Autonomia Nazionale

martedì 5 maggio 2009

Domenica 3 maggio simpatizzanti e supporters dell’Autonomia Nazionale, con propri striscioni e bandiere, hanno partecipato nel centro di Torino alla manifestazione ‘CONTRO LA VIOLENZA ROSSA, PER L'AGIBILITA POLITICA DEI GIOVANI DI DESTRA’ promossa da Gioventù Italiana, il movimento giovanile de La Destra, aperta a tutti, indipendentemente dal movimento di appartenenza.

Come autonomi, abbiamo raccolto l’invito in quanto ne condividevamo i presupposti e abbiamo aderito alla mobilitazione per mostrare la nostra solidarietà politica ad un partito recentemente attaccato da estremisti di sinistra (qualche notte fa le vetrine della sede Regionale del partito La Destra a Torino sono state devastate/infrante) e per sostenere la richiesta di inviare ‘un segnale chiaro nei confronti di quelle istituzioni che, per paura o convenienza, preferiscono non intervenire affinchè sia davvero garantita l’agibilità politica a tutti i ragazzi di questa città’, per impedire che il silenzio continui a coprire i crimini compiuti dall’estrema sinistra nei confronti di militanti nazionalisti.
Esistono in tutta Europa, ma non solo, una serie di organizzazioni marxiste o simili che usano lo schermo dell’antifascismo per diffondere la loro ideologia politica totalitaria e che, attraverso l’uso sistematico di violenza, minacce ed intimidazioni, tentano di annichilire e zittire le attività e la propaganda di partiti e organizzazioni a loro antitetiche.
Il modo di operare della sinistra è sempre lo stesso: la demonizzazione di chiunque metta in discussione i deliri ideologici internazional-mondialisti, la criminalizzazione di ogni uomo che continui, nonostante tutto, a manifestare le proprie opinioni!
Di fronte a violenze simili diventa urgente creare un fronte solidale di opposizione e di denuncia per contrastarle: gli atti intimidatori non devono impedire la Libertà di Pensiero e Manifestazione per chi si oppone alle loro idee.

NO SURRENDER!