Mentre il mondialismo si fa sempre più sistema, nelle società contemporanee avanza inesorabile l’alienazione, che svilisce tutti gli ambiti della vita umana, compresa la politica.
Il cancro del consumismo, vera e propria anima del capitalismo, si è innervato in ogni aspetto dell’esistenza, rendendo il vivere una mera operazione contabile.
Parallelamente alla crescita di indifferenza, mercificazione, materialismo, egocentrismo, menefreghismo verso la sfera comune e alla progressiva ma inesorabile emarginazione di un numero crescente di strati sociali, si assiste paradossalmente, a livelli crescenti di passività sociale.
Un pò per mancanza di alternative credibili, un pò per disillusione, molto per conformismo indotto dall’egemonia culturale mondialista nei comportamenti sociali e individuali, sempre meno si è disposti a lottare per gli Ideali e ci si chiude nel proprio privato e nelle proprie consuetudini, rifiutando ogni impegno che implichi dei sacrifici.
Questa vuoto politico e sociale è deleterio nel medio e lungo periodo, poichè si corre (come sta succedendo) il pericolo di farsi sovrastare dalle oligarchie cosmopolite, che proprio facendo conto su questa incapacità (o, peggio, volontà) di farsi sentire, finiscono con il manipolare o coll’ignorare (e quindi cancellare) richieste e bisogni che giungono dal basso!
Sempre più spesso l’unica forma di partecipazione politica è la delega ai partiti della rappresentanza dei propri ‘valori’ e dei propri Ideali.
Partiti che il più delle volte finiscono però col tradire spudoratamente la fiducia dei cittadini elettori e dei militanti, agendo in aperta contraddizione con quanto propugnato, accettando i più turpi compromessi in nome di chissà quali tatticismi, consentendo l’ascesa dei personaggi più abietti, attenti solo al proprio profitto personale, in termini di carriere, poltrone, soldi, cariche.
Di fronte alla normalizzazione sociale, al consolidarsi di tale infausta situazione, tra consumismo e indifferenza, è possibile cercare di superare questa fase di inerzia e appiattimento dilagante?
E’ nostra convinzione che sia ancora possibile reagire, tramite un rinnovamento delle posizioni politiche e meta-politiche e con un approccio diverso alla politica, autonomo e nazionalista allo stesso tempo, più concreto, dove contano solo le Idee e i Valori in grado di sviluppare orientamenti in grado di resistere al pensiero unico imposto dalla cultura dominante.
E che quindi il presente e il futuro del dissenso politico, della resistenza nazionale, passino necessariamente attraverso pratiche di PARTECIPAZIONE DIRETTA e AUTONOMA alla vita politica e sociale, senza mediazioni.
L’Autonomo nazionalista è quindi il dissidente anti-mondialista, il non-arreso alla quotidianità, l’opposto del burattino, colui che abbatte il totem del conformismo, il nemico del compromesso, convinto che la politica debba essere fatta specialmente da Ideali non negoziabili, che la mobilitazione sia l'unica soluzione contro l’oppressione, una reale alternativa per sfidare le ingiustizie e cercare le soluzioni ai problemi sociali, politici, economici, culturali, ambientali che agitano le nazioni europee.
Autonomia è ALTERNATIVA, non solo di facciata, da ‘marketing politico’, alla ‘politica-mediata’.
Autonomia non è un partito, un movimento, un’organizzazione, un club e neppure un ‘franchising’ metapolitico! Tantomeno è un ‘brand’, una ‘moda’, con temi che ‘ora vanno’, ‘no, andavano due anni fa’ (ho sentito fare simili discorsi nell’ambiente, ve lo assicuro!).
Autonomia è un sentire ribelle, è amore per la Libertà. Non c’è uniformità, non ci sono tessere e non ci sono gerarchie, capi, segretari, ‘grandi vecchi’ e boss (e quindi neppure carrieristi, poltronari, arrivisti, voltagabbana).
Non ci sono ordini e direttive. Non esistono piani d’azione e manuali per l’utilizzo.
La gerarchia è sostituita dall’AUTOGESTIONE: l’Autonomia si incarna nella pratica del ‘Do it yourself’, è impegno nel contesto sociale attualizzando politicamente sul territorio l’opposizione al mondialismo, è attenzione a temi reali (come l’ecologia, l’animalismo, …) importanti per il Futuro di tutti, è solidarietà e radicalità sociale contro l’indifferenza, è comunicazione politica in forme vicine alla cultura popolare attuale, è impegno e attivismo, a tutti i livelli, senza il meschino ‘calcolo politico’ che corrompe l’agire del politicante.
E’ lotta al turbocapitalismo, all’Internazionalismo delle elitès collaterale del capitalismo, al ‘progressismo’ dei privilegiati (che tanto il conto lo pagano gli altri…), allo sfruttamento flessibile mascherato da ‘modernità’!
E’ contrapposizione ad una società basata sul Dio Unico Profitto, dove l’unico scopo del vivere è l’arricchirsi ad ogni costo!
E’ l’antitesi reale di ogni possibile Pensiero Unico, di ogni conformismo, di ogni oppressione, è rifiuto a trincerarsi dietro qualunque dogmatismo.
L’Autonomia è una moltitudine che non diviene mai uno!