Speronato il trimarano della Sea Shepherd!
Il trimarano ambientalista ‘Ady Gil’ è stato speronato da una nave della flotta baleniera giapponese, la Shonan Maru, al largo della Baia di Commonwealth, nell’Antartico.
Dopo l'impatto lo scafo dell'imbarcazione utilizzata per "disturbare" le baleniere giapponesi si è spaccato in due: non è affondato immediatamente, ma i danni sono irreparabili. I sei membri dell'equipaggio (cinque neozelandesi e un olandese) sono stati soccorsi e sono usciti indenni dallo scontro.
La flotta giapponese era salpata lo scorso 19 novembre diretta verso la zona antartica dell'oceano meridionale, uno dei santuari marini dove le balene vivono ancora in discreto numero. Gli equipaggi di Sea Shepherd, presenti sul teatro antartico con tre imbarcazioni (oltre al trimarano speronato ci sono una rompighiaccio e la storica nave «Steve Irwin») ogni anno cercano di condurre con coraggio e inventiva azioni di contrasto alla flotta nipponica che ingaggia con loro battaglie a colpi di idranti. Tutto quello che si può fare, insomma, per fermare quello che definiscono «il massacro illegale delle specie in via di estinzione».
Già qualche tempo fa Paul Watson dichiarava: «Le baleniere giapponesi si sono macchiate di un’escalation molto violenta del conflitto»
Da anni infatti il Giappone utilizza il pretesto della «ricerca scientifica» per giustificare la violazione della moratoria internazionale approvata dalla quasi totalità delle nazioni per preservare una specie che rischierebbe altrimenti l'estinzione. Scusa che appare sempre meno credibile, anche perché la carne di balena finisce poi col comparire sui banchi di vendita e nei menu dei ristoranti (e addirittura dei fast food che propongono ai clienti il «whale burger»!!!).
«Quando si inizia a combattere - racconta Watson - non si sa come andrà a finire. Non si va in battaglia per chiedersi se si vincerà o si perderà. Si va per fare quel che si deve. I giapponesi cacciano le balene e noi cacciamo loro».
«Io sono onorato di essere al servizio di balene, delfini, foche e tutte le altre creature di questa terra - spiega Watson nella sua biografia online - La loro bellezza, intelligenza, forza e spirito mi hanno ispirato. Mi hanno parlato, mi hanno toccato. E sono stato ricompensato dall'amicizia con molti esemplari di diverse specie. Se le balene riusciranno a sopravvivere e a prosperare, se le foche continueranno a vivere e a riprodursi, e se io potrò contribuire ad assicurare la loro futura prosperità, allora potrò essere eternamente felice».
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