"La schiavitù è libertà"! Questo era uno degli slogan che campeggiavano sul tetto del 'Ministero della Verità' nello stupendo romanzo di Orwell, '1984'.
Un'inversione dei termini (Neolingua) che serviva a impedire il dissenso e a 'nascondere' il totalitarismo delle oligarchie.
Anche oggi funziona così: flessibilità, competizione, libertà d'iniziativa, concorrenza. Questi gli slogan della propaganda capitalista.
Ma dietro a questi slogan c'è una cupa realtà fatta di disperazione, angoscia, sfruttamento, povertà crescente. Insomma, una nuova schiavitù, anche se con nomi diversi, per moltissimi.
Un interessante articolo sul tema della precarietà come nuova schiavitù è comparso sul blog Stop Capitalismo: Le nuove catene, flessibilità, precarietà, sfruttamento -