Durante la campagna elettorale per le comunali a Torino la candidata sindaco del M5S aveva espresso in piazza, durante un comizio pubblico in Piazza San Carlo con presente Luigi Di Maio, la presente promessa: «Se sarò sindaco….ci batteremo per il reddito di cittadinanza che introdurremo SUBITO» ( http://formiche.net/2016/05/30/ecco-come-luigi-di-maio-scalda-la-campagna-grillina-di-chiara-appendino-torino/ ).
Subito dopo la vittoria però, senza lasciare passare neppure un giorno, la ‘promessa’ però muta forma, chissà come mai, e da lo «introdurremo subito» si passa ad un vago «assieme a Virginia Raggi faremo pressioni sul governo affinché venga introdotto». «Faremo - ha aggiunto - anche pressioni su Chiamparino (presidente della Regione Piemonte, ndr). Faremo pressioni perché venga introdotto a livello regionale o nazionale» ( http://www.corriere.it/amministrative-2016/notizie/torino-appendino-la-vittoria-tav-portero-tavolo-ragioni-no-0afe7d8a-36d5-11e6-88d7-7a12a568ff47.shtml?refresh_ce-cp ). Insomma, promessa sfumata, niente più Reddito di Cittadinanza per i torinesi poveri! Passo oltretutto confermato anche dalle parole dell’assessore al Welfare scelto dall’Appendino, Sonia Schellino, per in un’intervista apparsa in data 24 giugno 2016 sul quotidiano locale Cronaca Qui. Alla domanda del giornalista «Cosa rispondiamo invece a chi si è appassionato all’idea del RDC? » la risposta è quantomeno amara «Bisogna evitare le visioni utopiche perché il Reddito di Cittadinanza sarebbe innanzitutto una misura nazionale».
Come dire, è stata fatta la promessa di
inserimento immediato (“subito”!) ma adesso, dopo aver preso i voti anche per
quella promessa, ora definita ‘utopica’, si preferisce ribaltare il tutto su
altri referenti politici (in modo tale poi da accusare loro per la mancata
introduzione del RDC?). Non c’è niente da fare, nella politica italiana non c’è
proprio limite al peggio.