Ci risiamo! Pochi giorni fa un nostro amico è stato bloccato su un noto social network e un suo post prontamente oscurato poiché tale contenuto ‘non soddisfaceva gli standard della piattaforma’. Quale la sua terribile colpa? Aver pubblicato una foto, la foto di un disco uscito nel 1977, in piena epoca punk, album di debutto di un gruppo controverso, i mitici Skrewdriver! Contenuto probabilmente considerato ‘incitante all’odio’! A tanto arriva la smania censoria dei paladini del politicamente corretto! Per chi conosce il disco in questione, la cosa non può non far sorridere. Ma le implicazioni non sono cosa da poco.
L’album in questione è ‘All Skrewed Up’, disco che contiene pezzi mitici come “Antisocial” e “I don’t like you”, prodotto legalmente in vinile dalla label britannica Chiswick Records, distribuito legalmente in tutta Europa! Tutto legale quindi!
Ma a quanto pare ciò poco importa in questi tempi di censure e discriminazioni politically correct. L’importante è colpire tutto ciò che non piace, ciò che non va a genio a chi tira le fila, ciò che rientra nelle lunghe liste nere degli aspiranti censori 2.0. Censori che però non perdono occasione per riempirsi poi la bocca di parole come ‘libertà’ e ‘tolleranza’. Parole vuote, senza reali contenuti, nel mentre poi algoritmi censori intervengono come clave contro chi la pensa diversamente, contro chi esce da schemi predefiniti, contro chi rifiuta di omologarsi quietamente! Ciò che non è gradito, indipendentemente dalla sostanza, diventa ‘contenuto che incita all’odio’! Siamo al limite dell’orwelliano ‘Psicoreato’ (Crimethink, il reato commesso da qualunque cittadino quando elabora pensieri e/o parole contrastanti con il sistema totalitario e l’ideologia dominante). La Libertà di espressione è ancora un diritto? In questi tempi bui anche pubblicare una foto di ‘All Skrewed Up’ diventa quindi una forma di dissidenza!