BLOG: UNO STRUMENTO DI CONTROPOTERE?
Si susseguono i tentativi di mettere la museruola ad Internet, con proposte di legge che vorrebbero ridurre alla clandestinità i blog ed i siti liberi di informazione. Come mai?
Ci troviamo di fronte ad un obiettivo più generale: l'eliminazione di ogni canale di opposizione, di dissidenza, di alterità di pensiero e di ideali che contrastino realmente con quelli dominanti!
Fin dall’inizio della sua espansione Internet è diventato lo strumento più efficace, anche se non l’unico, per chi vuole davvero sapere cosa stia succedendo utilizzando fonti alternative a quelle ‘ufficiali’ dei tradizionali mezzi di comunicazione.
Internet ha avuto la capacità di dare fiato agli ‘irriducibili della Democrazia’ (quella vera), della Libera espressione del Pensiero, dell’accesso alle versioni non filtrate di fatti e vicende.
Pagine web e blog provvedono infatti a divulgare fatti e informazioni che altrimenti sarebbero sottovalutati oppure tenuti nascosti, ridestando l’attenzione su quanto sta accadendo e rappresentando quindi le finestre privilegiate per chiunque voglia conoscere la reale situazione rispetto a diverse tematiche, garantendo un rapido scambio di opinioni e informazioni sulla situazione politica, sociale ed economica.
Insomma, un vero e proprio strumento di informazione underground, non ufficiale ma accessibile a tutti, che può essere definito per eccellenza di Contropotere!
Ma cos’è un Contropotere?
Manuel Castells, autore dell’opera ‘Comunicazione, Potere e Contropotere nella network society’ definisce il Potere come «la capacità strutturale, da parte di un attore sociale, di imporre la propria volontà su di un altro (o più d’uno) attore sociale», mentre per Contropotere intende «la capacità, da parte di un attore sociale, di resistere e sfidare i rapporti di potere istituzionalizzati».
Come spiega Castells, Informazione e Comunicazione sono da sempre fondamentali fonti di potere e contropotere, di dominio e cambiamento sociale. Ciò in ragione del fatto che la principale battaglia che si gioca nella società è quella per le menti degli individui.
Se il modo di pensare determina la sorte dei valori su cui le società si fondano, una modifica in tal senso può determinare una modifica dei rapporti di potere.
Il messaggio politico è quindi necessariamente un messaggio mediatico.
La politica si basa infatti sulla comunicazione socializzata e sulla capacità di ‘influenzare’ le menti degli individui. Il principale canale di comunicazione tra il sistema politico e i cittadini è costituito dall’apparato dei mass media.
Un aspetto importante, però, non è solo l’influsso esercitato sulle menti degli individui attraverso espliciti messaggi dei media, ma pure l’assenza di certi contenuti in questi ultimi. Quel che è assente dai media lo è anche nell’opinione pubblica, pur potendo essere frammentariamente presente a livello individuale. Ed è qui, nel ‘Fronte della Controinformazione’, che emerge il ruolo strategico dei blog come contropotere.
Parallelamente alla sfiducia generalizzata e crescente nei confronti del sistema politico, si assiste infatti all’emersione di processi di contropotere sempre più diffusi, legati ai movimenti e alla mobilitazione sociale. E, parallelamente, si dà vita a una nuova realtà mediatica, basata su nuovi sistemi di comunicazione, più autonomi a livello di generazione di contenuti, gestione dell’emissione e selezione della ricezione nell’ambito dell’interazione many-to-many.
Secondo la prospettiva dei nuovi movimenti sociali, Internet offre un’indispensabile piattaforma di dibattito, gli strumenti per agire sulle menti degli individui e rappresenta, in ultima istanza, la più potente arma politica a loro disposizione.
Come sostiene Castells, le élites dominanti si vedono sfidate dai movimenti sociali, progetti di autonomia individuale e politiche insurrezionali che trovano un ambiente di gran lunga più favorevole nell’emergente universo della mass self-communication.
Da qui l’accanimento costante nei confronti dei blog e di tutte le voci libere e non allineate!
Ci troviamo di fronte ad un obiettivo più generale: l'eliminazione di ogni canale di opposizione, di dissidenza, di alterità di pensiero e di ideali che contrastino realmente con quelli dominanti!
Fin dall’inizio della sua espansione Internet è diventato lo strumento più efficace, anche se non l’unico, per chi vuole davvero sapere cosa stia succedendo utilizzando fonti alternative a quelle ‘ufficiali’ dei tradizionali mezzi di comunicazione.
Internet ha avuto la capacità di dare fiato agli ‘irriducibili della Democrazia’ (quella vera), della Libera espressione del Pensiero, dell’accesso alle versioni non filtrate di fatti e vicende.
Pagine web e blog provvedono infatti a divulgare fatti e informazioni che altrimenti sarebbero sottovalutati oppure tenuti nascosti, ridestando l’attenzione su quanto sta accadendo e rappresentando quindi le finestre privilegiate per chiunque voglia conoscere la reale situazione rispetto a diverse tematiche, garantendo un rapido scambio di opinioni e informazioni sulla situazione politica, sociale ed economica.
Insomma, un vero e proprio strumento di informazione underground, non ufficiale ma accessibile a tutti, che può essere definito per eccellenza di Contropotere!
Ma cos’è un Contropotere?
Manuel Castells, autore dell’opera ‘Comunicazione, Potere e Contropotere nella network society’ definisce il Potere come «la capacità strutturale, da parte di un attore sociale, di imporre la propria volontà su di un altro (o più d’uno) attore sociale», mentre per Contropotere intende «la capacità, da parte di un attore sociale, di resistere e sfidare i rapporti di potere istituzionalizzati».
Come spiega Castells, Informazione e Comunicazione sono da sempre fondamentali fonti di potere e contropotere, di dominio e cambiamento sociale. Ciò in ragione del fatto che la principale battaglia che si gioca nella società è quella per le menti degli individui.
Se il modo di pensare determina la sorte dei valori su cui le società si fondano, una modifica in tal senso può determinare una modifica dei rapporti di potere.
Il messaggio politico è quindi necessariamente un messaggio mediatico.
La politica si basa infatti sulla comunicazione socializzata e sulla capacità di ‘influenzare’ le menti degli individui. Il principale canale di comunicazione tra il sistema politico e i cittadini è costituito dall’apparato dei mass media.
Un aspetto importante, però, non è solo l’influsso esercitato sulle menti degli individui attraverso espliciti messaggi dei media, ma pure l’assenza di certi contenuti in questi ultimi. Quel che è assente dai media lo è anche nell’opinione pubblica, pur potendo essere frammentariamente presente a livello individuale. Ed è qui, nel ‘Fronte della Controinformazione’, che emerge il ruolo strategico dei blog come contropotere.
Parallelamente alla sfiducia generalizzata e crescente nei confronti del sistema politico, si assiste infatti all’emersione di processi di contropotere sempre più diffusi, legati ai movimenti e alla mobilitazione sociale. E, parallelamente, si dà vita a una nuova realtà mediatica, basata su nuovi sistemi di comunicazione, più autonomi a livello di generazione di contenuti, gestione dell’emissione e selezione della ricezione nell’ambito dell’interazione many-to-many.
Secondo la prospettiva dei nuovi movimenti sociali, Internet offre un’indispensabile piattaforma di dibattito, gli strumenti per agire sulle menti degli individui e rappresenta, in ultima istanza, la più potente arma politica a loro disposizione.
Come sostiene Castells, le élites dominanti si vedono sfidate dai movimenti sociali, progetti di autonomia individuale e politiche insurrezionali che trovano un ambiente di gran lunga più favorevole nell’emergente universo della mass self-communication.
Da qui l’accanimento costante nei confronti dei blog e di tutte le voci libere e non allineate!
Nel 2005 il Presidente del Parlamento europeo, Josep Borrell, durante la consegna del Premio Sacharov per la libertà di pensiero, definiva la Libertà di Informazione come la «base imprescindibile e combustibile irrinunciabile della democrazia», aggiungendo che «non si può avere Democrazia senza un'ampia informazione pluralista»! Concludeva citando Voltaire: «la Libertà di Espressione è un diritto di tutte le persone libere, che distingue la libertà dalla tirannide», aggiungendo che la democrazia è battersi per la libertà di espressione degli altri, anche di quelli che, un domani, potranno rappresentare un pericolo per noi stessi.
Paradossale che a roboanti proclami spesso seguano linee d’azione improntate a finalità profondamente contrastanti con i Valori decantati!