lunedì 10 maggio 2010

Etichette & criminalizzazione

Non è difficile, ai giorni nostri, essere giudicati, catalogati e marchiati solo perché si osa esprimere idee non conformi o non allineate alle posizioni politiche di chi pensa di possedere la Verità Assoluta o quantomeno di avere il copyright (in puro stile capitalista) su certe lotte e battaglie, ‘aree proibite’ che non possono essere sfiorate da Idee e movimenti differenti.
Continui sono i tentativi, da parte dei maestri dell’informazione ideologica, di imporre la propria visione della realtà, etichettando a proprio comodo l’avversario politico (che magari esprime posizioni molto più coerenti), cercando di inquadrare le posizioni politiche non gradite (ma magari più sincere e autentiche di quelle dei professionisti di certe lotte) all’interno di schemi di comodo e teoremi vetusti ma tranquillizzanti, stereotipi incantati come dischi rotti, criminalizzando le posizioni politiche avverse attraverso la sistematica distorsione di Idee e pensieri al solo scopo di infangare le battaglie portate avanti, cercando di impedire, da ultimo, la libertà di Espressione (che è un Diritto fondamentale di ogni Cittadino).
Una tecnica da sempre perseguita da ambienti dispensatori di verità che si arrogano il diritto di decidere, per tutti, cosa sia giusto e cosa sbagliato, una sorta di censura intimidatoria per cercare di diffamare chi realmente dissente, di intimidire e isolare chi agisce e pensa autonomamente, di criminalizzare in tutti i modi l’avversario politico (in tal modo cercando anche di nascondere le proprie incoerenze e l’opportunismo spiccio di posizioni politiche che sempre meno sono sentite dai cittadini).
Ribadiamo quindi, senza farci intimidire, le nostre posizioni: contro il mondialismo e il turbocapitalismo! Per la Libertà, l’auto-determinazione e la sovranità politica, economica, culturale e militare della Nazione e dell’Europa!

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