G20 a Toronto, ennesimo show capitalista fatto su misura per i capitalisti.
Il vertice si è infatti chiuso con nessun accordo sull’idea di imporre una nuova tassa a carico delle banche, per farle contribuire ai costi derivanti dai rischi e dai disastri che creano sull’economia globale.
E mentre la proposta di tassare le banche è stata affossata, l'ipotesi di una tassa sulle transazioni finanziarie non è stata nemmeno presa in considerazione nella dichiarazione finale del vertice. Grande vittoria degli speculatori globali quindi, che potranno continuare indisturbati e a costo zero a trafficare in tutto il mondo e a macinare profitti senza dover mai pagare i costi dei disastri che creano!
Gli Stati Uniti del ‘messia mondialista’ Obama hanno guidato la schiera dei paesi contrari a tassare gli istituti di credito (tra cui, purtroppo, l’Italia), dimostrando ancora una volta che i costi tremendi delle crisi create dall’avidità di pochi devono essere pagati unicamente dai comuni cittadini.
Il vertice si è infatti chiuso con nessun accordo sull’idea di imporre una nuova tassa a carico delle banche, per farle contribuire ai costi derivanti dai rischi e dai disastri che creano sull’economia globale.
E mentre la proposta di tassare le banche è stata affossata, l'ipotesi di una tassa sulle transazioni finanziarie non è stata nemmeno presa in considerazione nella dichiarazione finale del vertice. Grande vittoria degli speculatori globali quindi, che potranno continuare indisturbati e a costo zero a trafficare in tutto il mondo e a macinare profitti senza dover mai pagare i costi dei disastri che creano!
Gli Stati Uniti del ‘messia mondialista’ Obama hanno guidato la schiera dei paesi contrari a tassare gli istituti di credito (tra cui, purtroppo, l’Italia), dimostrando ancora una volta che i costi tremendi delle crisi create dall’avidità di pochi devono essere pagati unicamente dai comuni cittadini.
In aggiunta a tutto ciò il documento conclusivo del vertice ha anche ribadito l’opposizione totale a forme di protezione come i dazi doganali.
Ovviamente, è interesse di economie aggressive come Cina o Brasile (e degli affaristi europei ed americani che speculano massicciamente su tali traffici) far si che le nazioni dove riversano le loro merci a basso costo non innalzino barriere per proteggere le industrie (e i lavoratori) nazionali. Nessun interesse invece, da parte dei ‘grandi’ del G20, per i disoccupati europei…
Ovviamente, è interesse di economie aggressive come Cina o Brasile (e degli affaristi europei ed americani che speculano massicciamente su tali traffici) far si che le nazioni dove riversano le loro merci a basso costo non innalzino barriere per proteggere le industrie (e i lavoratori) nazionali. Nessun interesse invece, da parte dei ‘grandi’ del G20, per i disoccupati europei…