giovedì 10 maggio 2012

La deriva taciuta: LA "DISOCCUPAZIONE ADULTA"!

Se la disoccupazione giovanile “tarpa le ali” ai nostri ragazzi, impedendo loro di progettare e costruire il proprio futuro, la disoccupazione adulta si abbatte sulle persone sradicando vite, devastando famiglie, dissolvendo percorsi esistenziali. Un fenomeno di cui troppo poco si parla.

di Luchino Galli
Attualmente in Italia si tende a identificare la disoccupazione con la disoccupazione giovanile.
Ma c'è anche un'altra disoccupazione: quella adulta, un drammatico fenomeno sociale in continua crescita, che coinvolge già milioni di persone!

Se la disoccupazione giovanile "tarpa le ali" ai nostri ragazzi, impedendo loro di progettare e costruire il proprio futuro, la disoccupazione adulta si abbatte sulle persone sradicando vite, devastando famiglie, dissolvendo percorsi esistenziali ...
E se non si è supportati da una rete di salvataggio, da parenti e amici, se non si dispone di adeguate risorse proprie, è la morte civile, il nulla, l'annichilimento dello stesso diritto di vivere, in quanto la disoccupazione adulta precipita persone e famiglie in una spirale di povertà, anticamera di un'emarginazione ed esclusione sociale dalle quali può non esserci ritorno.

Troppo spesso ai disoccupati adulti il mercato del lavoro preclude qualsiasi opportunità di reinserimento lavorativo, discriminandoli per motivi anagrafici. Over 50, over 40, over 35... ormai è una deriva inarrestabile!

Nel momento in cui scrivo di disoccupazione adulta, non intendo contrapporla a quella giovanile, ma rimarcarne l'esistenza.
La disoccupazione giovanile e la disoccupazione adulta sono due facce della stessa bruttissima moneta, una moneta indesiderata che milioni di persone nel nostro Paese, loro malgrado, portano in tasca.

Vite sospese e interrotte, umiliate da una precarietà assoluta, totalizzante, che giorno dopo giorno annichilisce e avvelena l'esistenza, negando il presente e il futuro a intere generazioni: genitori e figli.

La disoccupazione adulta è la meno conosciuta, quella di cui più si tace.
Il primo passo per affrontare il drammatico fenomeno sociale della disoccupazione adulta è riconoscerne invece l'esistenza, analizzandone le dinamiche e le peculiarità, per contrastarla con interventi mirati e qualificati.

Ricordiamoci che essere disoccupati - da adulti - spesso vuol dire non riuscire a far fronte alle scadenze economiche più impellenti: rate del mutuo, canoni di locazione, bollette di acqua, luce, gas, spese per la salute della famiglia, per l'istruzione dei figli, le stesse spese alimentari...

Sono molti i disoccupati che per la mancanza di adeguati ammortizzatori sociali rischiano di finire letteralmente per strada. Mario Furlan, fondatore dei City Angels, lamenta una situazione sempre più angosciosa: "Aumentano i clochard, ma l'aspetto più inquietante è l'incremento degli insospettabili, persone che si presentano bene e che non diresti affatto si trovino in situazioni drammatiche, che ci chiedono cibo, vestiti e addirittura coperte e sacchi a pelo per scaldarsi nel letto".

I senzatetto sono in maggioranza uomini, soprattutto 40enni, che hanno perso il lavoro...

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