Nei giorni scorsi gli attivisti di Resistenza Nazionale
ha voluto effettuare un’azione simbolica per ricordare a tutti i cittadini cosa
potrebbe accadere se si continua a equiparare il lavoro, il lavoratore, ad una
merce e che il conto da pagare per la follia del sistema in cui stiamo vivendo
potremmo presto pagarlo in molti!
E’ ormai impossibile negare che l’Italia
sia caduta in una spirale infernale fatta di delocalizzazioni e chiusure, disoccupazione
di massa e precarietà, licenziamenti
e cassa integrazione, con milioni di lavoratori, di persone, che vengono
espulse con ferocia dal sistema economico!
Tale situazione viene peggiorata
sensibilmente dalla presenza di un sistema di ammortizzatori sociali inadeguato
e discriminatorio (attualmente l'indennità di disoccupazione copre solamente
meno del 25% dei licenziati).
“E’ l’economia globale”, ci raccontano,
come se tutto ciò fosse inevitabile, ma, nonostante l’evidenza di questo clamoroso
fallimento, nessuno mette in discussione il criminale modello economico-sociale
oggi imperante!
Ma fin dove si potrà arrivare proseguendo
su questa strada? Cosa dovremo ancora subire in nome dello sfrenato liberismo
economico?
Le controriforme di stampo mondialista
degli ultimi 20 anni hanno prodotto un peggioramento feroce delle condizioni di
lavoro nei paesi europei: la chiamano ‘flessibilità’, ma in realtà si tratta
solo di sfruttamento!
A seguito di ciò il lavoratore è
diventato, a tutti gli effetti, nulla più e nulla meno di una ‘merce’, senza
dignità e con un prezzo prefissato (il minore possibile), e, al pari di altri
oggetti, ci si deve aspettare che tale ‘merce’ possa essere tranquillamente rottamata
come un prodotto da dismettere, da eliminare per motivi di bilancio, al pari di una
sedia rotta o di uno strumento usurato!
E proprio questo sta succedendo: quando
non servono più, quando il Dio Unico Mercato lo esige, i lavoratori, ormai
equiparati a SPAZZATURA a
tutti gli effetti, oggetti da scaricare, di cui liberarsi, vengono scartati
come rifiuti!
Si arriverà quindi, in un giorno non lontano, a vedere
per le strade cassonetti dedicati in cui si potrà gettare, come immondizia,
come merce scaduta, il lavoratore che non serve più?
Se si prosegue su tale percorso, non è un fatto del
tutto improbabile!
Che fare, quindi? Ci sono due
possibilità che ci si parano di fronte: far finta di nulla, e sperare che
tocchi sempre e solo a qualcun altro, o prendere coscienza e attivarsi cominciando
a resistere, per riprendersi il Futuro! Oltre la paura, oltre l’apatia!