sabato 5 gennaio 2013

Boom di disoccupati. Ma i nostri politicanti hanno altro a cui pensare!

Un'Europa a due velocità, che non riesce a imprimere una marcia veloce verso la ripresa. A preoccupare sono i disoccupati che, secondo l'ultimo studio di Ernst & Young, ammonteranno verso la metà del 2013 a 20 milioni di persone nella sola Eurozona. Intanto, mentre tra poco sapremo quanti posti di lavoro avrà creato la job machine americana a dicembre (le stime non ufficiali parlano di oltre 150mila nuovi posti di lavoro in un solo mese), l'analisi si sposta sulle due Europe del lavoro: mentre Grecia, Spagna e Portogallo viaggiano rispettivamente a un tasso di senza lavoro del 28%, 27% e 17%, la Germania registra da sei anni consecutivi un incremento degli occupati e una disoccupazione al 6,8% che, nonostante alcuni segnali di crescita, è il più basso dal dopo-unificazione delle due Germanie nel 1991. In Italia c'è chi si consola del nostro 11,1%, ma si sa, la campagna elettorale è in pieno svolgimento e le priorità non sono certo quelle dell'occupazione e quelle del tasso di disoccupazione, la cui insostenibilità statistica è destinata a deflagrare nei prossimi mesi, lasciando sul piatto del neo-nato governo un'ipoteca pesante e difficile. 


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