In Europa è rimasta soltanto l’Italia senza reddito minimo
garantito per le fasce non privilegiate schiacciate dalla crisi economica e
dalla globalizzazione capitalista. Persino la Grecia, che versa in condizioni
economiche più drammatiche delle nostre, ha approvato questa fondamentale
misura di protezione sociale. Proprio qualche giorno fa anche la Finlandia (con
un governo di centrodestra del premier-imprenditore Juha Sipila e del
vicepremier Timo Soini, leader del nuovo partito di destra euroscettico ‘I veri
finlandesi’) ha introdotto il reddito minimo garantito per i cittadini senza
lavoro!
Di fronte all’estendersi di misure UNIVERSALI di protezione
sociale, in Italia (seconda potenza manufatturiera in Europa, giova ricordarlo)
invece si continuano a perseguire politiche di contrasto alla povertà circoscritte
assolutamente inadeguate (come è inadeguata la nostra classe dirigente, sia
pubblica che privata), basate sull’intermediazione (specialmente di
cooperative, che in tal modo si arricchiscono sulla disperazione) e su quella vergogna che va sotto il nome di ISEE che, basandosi su criteri assurdi e fuori dal
tempo, privilegia unicamente ristrette cerchie di popolazione, specie gli
immigrati. Vien da chiedersi se tutto ciò non sia alla fine VOLUTO, dai nostri
politicanti tutti, per creare sacche di povertà ed emarginazione sempre più
ampie, in stile cinese, affinchè qualcuno (gli imprenditori e gli sfruttatori) possa trarre
profitto da tutto ciò.
Misure che, come vediamo dallo schema sotto, a
differenza degli altri paesi europei NON MIGLIORANO LA SITUAZIONE, che si
deteriora sempre di più, con crescita esponenziale di suicidi e disperazione.
In Italia invece le uniche ‘riforme’ che si fanno sono
sempre al ribasso: più precarietà, più sfruttamento, meno diritti, meno tutele.
E intanto, nonostante tutti questi assist della politica alle combriccole di
vampiri e sfruttatori, l’economia REALE va sempre peggio perché se i soldi non
girano, i consumi crollano, l’economia ristagna e il paese va allo sfascio!
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