Come ormai sanno pure le pietre, l’Italia è l’unico paese
europeo - insieme alla Grecia - a non prevedere alcuna forma di tutela
universale in caso di disoccupazione o di transizione lavorativa. Nulla. Zero.
Chi perde il lavoro riceve qualche briciola e poi è abbandonato a se stesso,
dove se non ha santi in paradiso (o il classico calcio in culo) finisce a incrementare
le schiere di precari e di scoraggiati, visto che in Italia il lavoro c’è solo
per i soliti noti. Solo pochi mesi fa da parte progressista (PD e compagnia)
veniva sostenuto a gran voce che eventuali forme di sostegno a chi perde il
lavoro siano solo ‘assistenzialismo’ ed ‘elemosina di Stato’. Gli stessi progressisti
però non si fanno scrupoli a erogare miliardi ogni anno per i finti profughi,
mentre per gli italiani non privilegiati i soldi non ci sono mai. Anche il
recente Sostegno all’inclusione attiva/Reddito di inclusione (basato sull’Isee
recentemente modificato per rendere più difficile l’inclusione degli italiani
indigenti) è una pagliacciata che, tutti lo sanno, finirà quasi completamente
nelle tasche degli immigrati. Un gravissima forma di discriminazione sociale!
Di recente però il Parlamento Ue in una risoluzione non
legislativa ha chiesto che tutti i Paesi dell’Unione europea introducano sistemi
di reddito minimo garantito (nel mentre lo stesso Parlamento europeo ha
definito le misure presenti in Italia –SIA/RIA- ‘insoddisfacenti’) e un accesso
più semplice ai servizi (l’esatto opposto di quanto si fa in Italia, dove tutto
è sempre di una complessità assurda, forse proprio per scoraggiare le persone).
Con tale approvazione il Parlamento europeo intende fare pressione sulla
Commissione Europea affinché affronti l’argomento. Strasburgo in questo modo ha
proposto ai Paesi membri di fissare una cifra minima di reddito, basandosi
sulla soglia del rischio di povertà e su altri indicatori Eurostat. Reddito minimo garantito che è una forma di
sostegno alle persone in difficoltà economica, da non confondere con il reddito
di cittadinanza universale disposto a prescindere dalla condizione economica
del singolo.
Sarà divertente adesso vedere come tutti i partiti/movimenti
europeisti, dal PD/progressisti a Forza Italia a tutti quelli che non chiedono
l’uscita immediata dalla UE, gestiranno la cosa. Perché è troppo facile imporre le cose
urlando ‘ce lo chiede l’Europa’ e fare gli europeisti solo quando fa comodo…