“La globalizzazione economica, politica, culturale e dei
costumi di tutti i Popoli della Terra –il Mondialismo- non è quindi un fenomeno
‘naturale’ o necessario o ineluttabile determinato dalle leggi interne di un
qualche inarrestabile ‘sviluppo’ del mondo
da un punto di partenza a un punto di arrivo (Nuovo Ordine Mondiale,
fine della Storia, regno di Dio, Comunismo Mondiale o qual altro scenario
apocalittico). La Globalizzazione non è nella ‘logica delle cose’: essa non è
un processo inevitabile, oggettivo e autonomo a cui occorre adeguarsi come a un’irrevocabile
volontà divina (di quale dio?). La globalizzazione è solo l’obiettivo pratico e
deliberato che uomini concreti, organizzazioni con tanto di nome e di sede
legale, sistemi informativi, massmediali ed editoriali vogliono raggiungere per
il proprio potere personale e di gruppo.” (‘Dominio globale. Liberoscambismo e
globalizzazione’, G. Santoro, Editrice Barbarossa, 1998)
sabato 17 febbraio 2018
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