martedì 5 agosto 2008

ANTI FASCIST ACTION

Tra i gruppi che da decenni sono impegnati in attività violente contro gruppi nazionalisti, l’organizzazione extraparlamentare militante Anti-Fascist Action (AFA) merita sicuramente un posto d’onore.
Storicamente il termine ‘antifa’ deriva dalla parola tedesca ‘Antifaschismus’ e si riferisce a gruppi ed individui il cui scopo dichiarato era la lotta contro gruppi e movimenti nazionalisti da loro bollati come ‘fascisti’ (praticamente, tutti quelli che non la pensavano come loro). Negli anni ’20 e ’30 l’Unione Sovietica aveva sponsorizzato diversi gruppi ‘antifascisti’ che utilizzavano il termine antifa per descriversi. Leon Trotsky fu tra i primi a supportare l’uso della violenza antifascista in Germania e inneggiava all’idea di creare delle ‘squadre di combattimento’ per aggredire le attività nazionaliste.
L’Anti-Fascist Action viene fondata a Londra nell’agosto del 1985 per superare, come viene sostenuto dai membri fondatori, il ‘moderatismo’ e l’inadeguatezza al confronto fisico diretto dell’Anti Nazi League (ANL), associazione fondata negli anni ’70 da membri del Socialist Workers Party (SWP) in risposta all’impetuosa crescita del National Front.
Tra gli iniziali fondatori di AFA troviamo diversi gruppuscoli della sinistra extraparlamentare, come Red Action, l’anarco-sindacalista Direct Action Movement, il Newham Monitoring Project, la rivista ‘Searchlight’ più un a serie di altri gruppuscoli trozkisti e anarchici.
AFA era stata attivata per contrastare violentemente tutte le organizzazioni e i partiti bollati come ‘fascisti’ o ‘razzisti’ dalla sinistra. In linea con la propria ‘ideologia’, AFA non è gestita da un’autorità centrale ma è piuttosto organizzata come una sorta di ‘piattaforma’, un’organizzazione ‘disorganizzata’, composta da una pluralità di gruppi, senza un comitato direttivo, un leader o un segretario.

Le azioni portate avanti comprendono volantinaggi, l’organizzazione di dimostrazioni e il confronto fisico con gli avversari politici. Fin dagli anni ’80 AFA si è resa protagonista una moltitudine di azioni dirette contro le manifestazioni avversarie (pestaggi di militanti del NF o del BNP durante volantinaggi, raid contro concerti RAC, picchettaggi di negozi che vendevano materiale nazionalista, volantinaggi diffamatori contro i singoli militanti avversari, come successe a Ian Stuart).
A fianco della mobilitazione violenta contro il nemico nazionalista e del coordinamento delle attività tra i diversi gruppi locali, una delle attività-chiave di AFA è infatti quella di raccogliere e scambiare informazioni sul ‘nemico politico’. Anche in Italia esistono ‘gruppi documentali’ che ‘sorvegliano’ e documentano (in maniera del tutto personale e assolutamente non obiettiva) le manifestazioni e le attività degli avversari.


In risposta alla crescita di Rock Against Communism, nel 1988 AFA arriva a mettere in piedi a scopo propagandistico la propria ala musicale, denominata Cable Street Beat, che riuniva una serie di gruppetti musicali organici, tra cui gli Angelic Upstarts.
Nel 1989, a seguito della fuoriuscita degli elementi più ‘moderati’, l’ala militante tenta il rilancio di AFA assieme a gruppi come il Worker’s Power e membri delle Trade Unions (i sindacati).
Per tutti gli anni ’90 AFA ha proseguito le azioni propagandistiche e violente contro le attività di gruppi nazionalisti, mentre, con la nascita di organizzazioni simili in altre nazioni europee, si è formato una sorta di network internazionale di gruppi antifa.

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