venerdì 11 marzo 2011

La vergogna delle agenzie per il lavoro

Riceviamo e pubblichiamo molto volentieri questa mail che ci è stata inviata da R., un cittadino che ha sperimentato con mano l'avvilente e umiliante esperienza del contatto con un'agenzia del lavoro:

“Vi voglio raccontare la mia recente esperienza di ricerca lavoro.
Essendo al momento privo di un impiego ho provato a recarmi in un’agenzia del lavoro.
Quando è il mio turno mi siedo davanti ad una ragazzetta scollacciata che mi guarda con un’aria, nemmeno troppo celata, di quasi disgusto (Dio non mi ha fatto proprio come Brad Pitt, ma in fin dei conti sono li a cercare lavoro non ad una sfilata di bellezza. Un minimo di rispetto e serietà, visto che quelle carogne campano sulla mia condizione, forse lo si potrebbe ricevere!) e mi fa 2 domande di rito, tanto veloci quanto inutili. Nessun approfondimento di sorta che permetta di capire chi sono, la mia serietà. Nulla.
Non parliamo poi di capire la mia disponibilità a lavorare (che comunque dovrebbe già vedere dal curriculum, che considera a malapena, quasi un’inutile orpello).
Anzi, ho quasi l’impressione che l’aver fatto diverse esperienze (segno di voglia di lavorare, flessibilità e disponibilità, almeno è così che ci viene raccontato quando ci inculcano nella testa la propaganda flessibilista) sia una stigma negativa.
E’ pazzesco: sono in un’agenzia interinale e mi sembra che la ragazza consideri le mie molteplici esperienze flessibili come un qualcosa di negativo!
Le proposte delle ragazzetta (a mio dire non particolarmente sveglia. Ma si sa, la minigonna deve aver fatto il resto…e non è un luogo comune purtroppo!) dell’agenzia? Un posto con contratto a progetto nella vendita (‘vendita aggressiva’ rimarca la svampita, ergo imbrogli telefonici. Lei probilmente, con tutta la sua arroganza e il suo impiego ben garantito, a decidere tutti i giorni del Futuro di centinaia di cittadini sfortunati che non hanno santi in paradiso o genitori imprenditori, probabilmente manco ha idea di cosa sta parlando, mentre pretende da me la massima disponibilità e persino l’entusiasmo coatto di fronte ad una simile proposta) su turni a 3 euro lordi l’ora, con corso settimanale non pagato alla cui fine potrei pure essere messo alla porta perché non bello, non simpatico o servile abbastanza o magari perché non dimostro sollecitudine al’idea di imbrogliare altri sfortunati.
Chiedo se c’è altro, visti gli annunci pubblicati. Nulla per me. O, meglio, nulla che la ragazzetta ritenga essere alla mia portata! Schizzinosissima, non fa mezzo sforzo neppure a chiedermi se mi senta motivato a fare altro.
Una rigidità TOTALE! Mi chiedo cosa serva altro per poter aspirare ad ottenere un lavoro di 20 giorni o un mese (gli unici rimasti, ormai)! Insomma, una situazione assurda, avvilente e umiliante.
Allora, io ho avuto modo di vivere per certi periodi in altri paesi europei dove ho svolto lavori ‘a tempo’ per necessità, ma devo ammettere che da nessuna parte ho visto una rigidità e una sommata a dosi massicce di superficialità, arroganza e supponenza come nelle cosidette agenzie presenti in Italia.
Già all’estero non trovi un’agenzia ogni 15 metri, segno che forse prendono la cosa con molta più serietà che da noi.
Poi non ci si trovava davanti unicamente a ragazzine intorno ai 25 anni minigonne-e-stivali d’ordinanza come qui in Italia, ma a persone che già al primo impatto ti davano un senso di maggiore serietà, capacità e fiducia. La gentilezza era garantita e i colloqui seri e motivanti.
E infatti ricevevo proposte multiple, anche se zoppicavo molto nella lingua! Tutto l’inverso della realtà rigida e soffocante che si riscontra entrando in un’agenzia per il lavoro italiana!
Tempo fa anche in Italia nelle aziende erano presenti degli uffici del personale di tutto rispetto, con persone preparate e serie, che ben conoscevano il mondo del lavoro e quindi capaci e comunque sempre rispettosi. Oltretutto, consci di avere di fronte un Essere Umano e non una ‘risorsa’ da trattare come immondizia! Anche negli uffici pubblici di collocamento la situazione non arriva agli infimi livelli delle interinali: la signora che mi aveva seguito anni fa era stata gentilissima e molto comprensiva della mia situazione e aveva fatto di tutto per aiutarmi, parlando con il personale delle aziende, cercando di aggiustare le cose, e non invece, come fanno le incapaci delle agenzie, semplicemente blandendo i bassi istinti di chi cerca solo schiavi a basso costo.
Insomma, ne esco con una sensazione di grande rabbia e frustrazione.
Rabbia e frustrazione che però rimangono senza risposte e senza neppure la speranza di poter un giorno vedere questa vergogna cancellata, visto che ormai nessun partito parla di smantellare o quanto meno rimettere in riga questi sfruttatori (tanto per i loro figli, parenti e amici un bel posticino sicuro e non flessibile c’è sempre, mentre a noi cittadini e alla Nazione straparlano di competizione, di flessibilità e di meritocrazia!).
Capisco inoltre il perché nella nostra nazione crescono i numeri delle persone sfiduciate, che ormai evitano pure di cercarlo il lavoro! Con simili personaggi delle agenzie si perde la fiducia e la speranza molto presto!
Cosa vi posso dire? Proseguite sulla strada che avete intrapreso: bisogna denunciare e opporsi a questa vergogna, a questa infamia che è il lavoro flessibile, fino ad arrivare un giorno ad abolirla definitivamente.”

ABOLIRE IL CAPORALATO LEGALIZZATO!
CHIUDERE TUTTE LE AGENZIE DEL LAVORO!

1 commento:

anticapitalista ha detto...

Il lavoro interinale è un business solo per gli sfruttatori che lo gestiscono.
Per i non privilegiati che purtroppo lo subiscono ne esce solo precarietà, sottomissione e sfruttamento.
Unica soluzione, l'ABOLIZIONE!