Gli europei non si fidano dei politici. Nè di quelli che li governano, nè dell'opposizione. Li reputano incapaci di risolvere i problemi che interessano ogni paese e, soprattutto, non credono che siano onesti. Un brusco distacco dalla politica si è insidiato tra i cittadini. Solo il 14% degli europei mantiene "una certa" aspettativa sul fatto che i loro leader riescano a gestire la situazione. Il 78% è diviso tra coloro che non ne hanno molta o nessuna. Lo rivela un'inchiesta del quotidiano britannico Guardian, realizata in 5 paesi europei, Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna e Polonia.
La sfiducia è proiettata verso il futuro economico: il 2012 è visto come un anno nero e il decennio successivo piuttosto grigio scuro.
La crisi finanziaria ha avuto un ruolo importante nell' erosione dell'immagine dei governanti. I tagli imposti da Zapatero, l'austerità attuata in estate da Angela Merkel e David Cameron, che hanno soppresso, tra le altre cose, mezzo milione di posti di lavoro pubblici, spiegano perchè il 66% dei britannici non crede possibile che l'esecutivo sia in grado di risolvere l'impasse e l'80% dei tedeschi non veda chiaramente come ritrovare la forza con questi leader.
(Fonte: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=150965 )
La sfiducia è proiettata verso il futuro economico: il 2012 è visto come un anno nero e il decennio successivo piuttosto grigio scuro.
La crisi finanziaria ha avuto un ruolo importante nell' erosione dell'immagine dei governanti. I tagli imposti da Zapatero, l'austerità attuata in estate da Angela Merkel e David Cameron, che hanno soppresso, tra le altre cose, mezzo milione di posti di lavoro pubblici, spiegano perchè il 66% dei britannici non crede possibile che l'esecutivo sia in grado di risolvere l'impasse e l'80% dei tedeschi non veda chiaramente come ritrovare la forza con questi leader.
(Fonte: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=150965 )
2 commenti:
eh eh, mi sembra naturale.
Il passo successivo sarà capire che i politici non possono cambiare le cose non tanto perché sono incapaci quanto perché non è la politica il luogo delle decisioni.
La questione rimane quella dell'impossibilità di coniugare Libertà e Democrazia con i processi globalizzanti in atto.
Incompatibilità crescente col passare del tempo, dato che l'evolversi dei processi mondialisti renderà sempre più evidente il baratro crescente, specie in Europa, tra i privilegiati globali (la Global Class previana) e le masse declassate.
Democrazia e Libertà subiranno col tempo (come ci stanno già abituando da un paio di decenni) ulteriori pesanti limitazioni, con l'unico scopo di difendere i privilegi e il potere delle oligrchie globali.
La politica nazionale, di fatto ormai totalmente allineata ai diktat mondialisti, non può assolutamente contrapporsi a tale stato di fatto.
Questo secondo me più per volontà dei politici stessi, facenti parte a tutti gli effetti delle oligarchie globaliste, anzi veri e propri 'rappresentanti locali degli interessi globali', che per 'obbligo'.
Ho paura però che si sia arrivati ad un punto di non ritorno e che anche tali prese di coscienza dei cittadini non serviranno a invertire la rotta.
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