lunedì 14 marzo 2011

Gli europei non si fidano dei politici

Gli europei non si fidano dei politici. Nè di quelli che li governano, nè dell'opposizione. Li reputano incapaci di risolvere i problemi che interessano ogni paese e, soprattutto, non credono che siano onesti. Un brusco distacco dalla politica si è insidiato tra i cittadini. Solo il 14% degli europei mantiene "una certa" aspettativa sul fatto che i loro leader riescano a gestire la situazione. Il 78% è diviso tra coloro che non ne hanno molta o nessuna. Lo rivela un'inchiesta del quotidiano britannico Guardian, realizata in 5 paesi europei, Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna e Polonia.
La sfiducia è proiettata verso il futuro economico: il 2012 è visto come un anno nero e il decennio successivo piuttosto grigio scuro.
La crisi finanziaria ha avuto un ruolo importante nell' erosione dell'immagine dei governanti. I tagli imposti da Zapatero, l'austerità attuata in estate da Angela Merkel e David Cameron, che hanno soppresso, tra le altre cose, mezzo milione di posti di lavoro pubblici, spiegano perchè il 66% dei britannici non crede possibile che l'esecutivo sia in grado di risolvere l'impasse e l'80% dei tedeschi non veda chiaramente come ritrovare la forza con questi leader.


(Fonte: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=150965 )

2 commenti:

Simone ha detto...

eh eh, mi sembra naturale.
Il passo successivo sarà capire che i politici non possono cambiare le cose non tanto perché sono incapaci quanto perché non è la politica il luogo delle decisioni.

Autonomi Nazionalisti ha detto...

La questione rimane quella dell'impossibilità di coniugare Libertà e Democrazia con i processi globalizzanti in atto.
Incompatibilità crescente col passare del tempo, dato che l'evolversi dei processi mondialisti renderà sempre più evidente il baratro crescente, specie in Europa, tra i privilegiati globali (la Global Class previana) e le masse declassate.
Democrazia e Libertà subiranno col tempo (come ci stanno già abituando da un paio di decenni) ulteriori pesanti limitazioni, con l'unico scopo di difendere i privilegi e il potere delle oligrchie globali.
La politica nazionale, di fatto ormai totalmente allineata ai diktat mondialisti, non può assolutamente contrapporsi a tale stato di fatto.
Questo secondo me più per volontà dei politici stessi, facenti parte a tutti gli effetti delle oligarchie globaliste, anzi veri e propri 'rappresentanti locali degli interessi globali', che per 'obbligo'.
Ho paura però che si sia arrivati ad un punto di non ritorno e che anche tali prese di coscienza dei cittadini non serviranno a invertire la rotta.