Interessante articolo apparso su Informare per Resistere, ‘LAVORATORI DELL’EUROPA UNITEVI, AVETE DA PERDERE SOLO LE CATENE DELL’EURO’.
Ne pubblichiamo alcuni stralci.
In Italia il viceré dell’UE Mario Monti ha grosso modo ordinato di riformare le leggi sul lavoro, di rompere l’unione sindacale spostando le contrattazioni a livello aziendale e riscrivendo l’Articolo 18 che protegge i lavoratori dal licenziamento per ragioni economiche, la questione che ha portato all’omicidio di due riformatori del lavoro da parte della Brigate Rosse dal 1998.
Non ci sono dubbi che l’Italia debba prendere di petto i sindacati se spera di competere nel mondo, ma il mio punto di vista è diverso. Chi decide su simili questioni? Perché la sinistra italiana pensa che sia auspicabile concentrare ulteriori poteri nelle mani dell’UE che verranno poi usati senza intralcio contro essa stessa? Potrebbe prendere il controllo dell’Italia. Ma non ha alcuna possibilità di prendere il controllo del timone in Europa nel futuro immediato, se non mai.
Le conseguenze dell’ascendente della Destra Renana sulle istituzioni dell’UE – comunque, non la stessa cosa del conservativismo anglosassone o del “piccolo plotone” di Burke – sono state dimostrate alla riunione dei Merkozy che si è tenuta a Bruxelles. Come descritto da Paul Mason della BBC, l’accordo ha messo “fuori legge le politiche fiscale espansive” mantenendo vicino allo zero i deficit strutturali nelle leggi internazionali, con freni costituzionali al debito, sanzioni obbligatorie e commissari al bilancio per le nazioni inadempienti.
Le ventisei nazioni che hanno seguito questo piano della Merkel non hanno più il diritto di introdurre gli stimoli contro-ciclici keynesiani e si sono accordate per farlo in modo perpetuo dato che è quasi impossibile abrogare l’acquis comunitario.
Personalmente, non sono un keynesiano – e neppure molti lettori del Daily Telegraph – ma tutto questo mi sembra un impegnativa folle. Per la sinistra è sicuramente un disastro assoluto. Non potrà mai più perseguire il propria programma economico. I Fabiani temevano già molto tempo che un simile esito era insito nell’UE. Definirono l’euro una “rampa d’accesso per i banchieri”, ma in qualche modo i loro allarmi furono sommersi dall’isteria di massa dell’unione monetaria.
Personalmente, non sono un keynesiano – e neppure molti lettori del Daily Telegraph – ma tutto questo mi sembra un impegnativa folle. Per la sinistra è sicuramente un disastro assoluto. Non potrà mai più perseguire il propria programma economico. I Fabiani temevano già molto tempo che un simile esito era insito nell’UE. Definirono l’euro una “rampa d’accesso per i banchieri”, ma in qualche modo i loro allarmi furono sommersi dall’isteria di massa dell’unione monetaria.
Owen Jones al New Statesman ha detto che è sconcertante che i socialisti siano stati così lenti dal riconoscere questa minaccia. “Il trattato dell’UE proposto è forse la peggiore catastrofe occorsa alla Sinistra Europea dalla Seconda Guerra Mondiale. Dopo questo accrocchio, la Sinistra ha davvero bisogno di pensare molto e a lungo riguardo il suo approccio verso l’UE per come è al momento strutturata. C’è ancora la sensazione che qualsiasi critica venga rivolta all’UE vi faccia inserire nello stesso recinto dei nazionalisti invasati. È una farsa che evidenzia come la palese mancanza di democrazia dell’UE sia diventata una questione della Destra.”
La questione focale per la Sinistra di oggi è se è nei suoi interessi continuare a difendere un regime monetario dell’UE che ha spinto il tasso di disoccupazione per i giovani al 49% in Spagna, al 45% in Grecia, al 30% in Portogallo e Irlanda, al 29% in Italia e il 24% in Francia – oltre all’8,9% della sottovalutata Germania – e che non offre una via d’uscita credibile alla metà meridionale.
Compagni di tutt’Europa, passate dalla parte degli euroscettici. Avete solo le vostre catene dell’euro da perdere.
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