lunedì 15 febbraio 2016

NO ALLA CONCESSIONE DELLO STATUS DI ‘ECONOMIA DI MERCATO’ ALLA CINA!

Entro febbraio l’Unione europea dovrebbe decidere se concedere o meno al gigante asiatico lo status di economia di mercato.  Raggiungere lo «status di economia di mercato» alla Wto è uno degli obiettivi strategici della Cina, e ben capiamo il perché. Fra i benefici ci sarebbero le maggiori difficoltà dell’Europa a imporre dazi antidumping sulle aziende cinesi che riducono in modo scorretto i prezzi.
Purtroppo, ma la cosa non ci stupisce, la Commissione Europea sarebbe orientata a dire SI. Pesanti le conseguenze di tale scelta scellerata (ma ne fanno di diverse gli oligarchi di Bruxelles?): secondo una ricerca dell’Economic Policy Institute il riconoscimento dello stato di economia di mercato alla Cina comporterebbe la perdita di  3,8 milioni di posti di lavoro ed una riduzione del PIL dell’UE del 2%. Praticamente la concessione disarmerebbe unilateralmente le difese commerciali europee contro la Cina. Questo riconoscimento faciliterebbe infatti l’inondazione in Occidente di merci cinesi a basso costo, mettendo maggiormente in difficoltà i settori industriali più vulnerabili e aggravando ulteriormente la crisi. Gran parte dell’industria europea, guidata da settori come l’acciaio, che ha perso un quinto della forza lavoro dal 2009, la ceramica e il tessile, sono contrari, così come i sindacati. In Italia si rischia la perdita di ulteriori milioni di posti di lavoro e in cambio verremmo sommersi da tonnellate di paccottiglia inutile. A livello europeo, la Germania è favorevole ad accontentare Pechino. Ma non ci stupirebbe vedere che pure il governo italiano, tafazzisticamente, si accodi (come è stato per il TTIP).
No alla Cina, stop globalizzazione!

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