Questa settimana la rivista L’Espresso ha pubblicato un
approfondito articolo inerente la ormai evidente crisi del settore industriale,
crisi che comporta anno dopo anno la scomparsa di migliaia di posti di lavoro.
Come riporta l’articolo, negli ultimi 25 anni (grosso modo, quindi, dall’imposizione
in Europa dei diktat globalisti) le grosse aziende hanno perduto circa 2/3 dei
dipendenti in Italia, lasciando dietro un vuoto che è destinato solo ad
aumentare. I lavoratori nell’industria sono passati da quota 5,8 milioni nel
1990 a meno di 4,5 milioni nel 2016. Le aziende che occupano più lavoratori
sono oggi Poste Italiane e Ferrovie dello Stato, il che la dice lunga, tenuto
conto che da 25 anni l’intero comparto manufatturiero è stato orientato sull’export,
con l’abbandono pressochè completo di attenzione ai bisogni interni! La
globalizzazione capitalista-mondialista, recepita in maniera acritica e coatta
sia dagli imprenditori che dal mondo della politica (da anni espressione
esclusivamente dei voleri del mondo imprenditoriale), è stata un disastro!
Nell’articolo è però interessante un’intervista a Martin
Ford, imprenditore della Silicon Valley autore di “Rise of The Robots. Technology and the Threat
of a Jobless Future”, che ammonisce senza remore del fatto che a livello
globale il lavoro umano tenderà sempre più a scomparire! Ford la dice come è:
dopo il comparto industriale, toccherà ad altri settori economici vedere
ridurre drasticamente il numero degli addetti, in primo luogo al tanto
decantato campo dei servizi. Automazione, tecnologie di rete e intelligenza
artificiale avranno quindi un impatto crescente e irreversibile nel mondo dei
servizi, con un salasso senza precedenti di addetti e lavoratori impiegati,
visto che per mandare avanti le cose servirà un numero sempre più esiguo di
lavoratori, e con un aumento esponenziale di disuguaglianze e povertà. Continuare
stupidamente a fare riferimento al passato per prevedere evoluzioni future è
sbagliato e sciocco oggi come oggi!
Per farla breve, si prepara un futuro in cui gli algoritmi
prenderanno il posto delle persone e di conseguenza il numero dei disoccupati
salirà vertiginosamente, senza soluzioni! Avevamo già visto qualche tempo fa le
previsioni di Bill Gross in merito a quello che sta per accadere. Ora c’è la conferma
dalle parole di Ford, che di sicuro ne sa molto di più dei pasdaran neoliberisti
e turbocapitalisti, specie quelli nostrani, che da 30 anni ci stanno prendendo
per i fondelli. Visto lo scenario agghiacciante (e sia ben chiaro: non si sta
parlando di SE tutto ciò capiterà, ma solo di QUANDO!), anche per Ford la
strada percorribile a questo punto è una sola, come sosteniamo, quasi da soli
in Italia, sicuramente da soli nel campo Nazionale: un REDDITO MINIMO GARANTITO
che permetta ai cittadini italiani di sopravvivere!
In parole povere: serve in tempi brevi una nuova visione e una
rivoluzione sociale che ridefinisca i valori dominanti nella nostra società! Un
cambiamento che va pensato e avviato fin da adesso, come diciamo da anni, e,
come ammonisce Ford, senza aspettare che un cambiamento simile sia poi imposto
da un “qualcosa di brutto” che colpirà la nostra società.
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