venerdì 14 luglio 2017

Un quadro sociale DESOLANTE!

La povertà in Italia non scende. Anzi. La fotografia dell'Istat è impietosa. Dopo anni di Jobs Act e misure precarizzanti continue favorevoli unicamente alla casta degli imprenditori, i dati mostrano il volto di una Nazione in cui ormai una quindicina di milioni di persone, italiani, sono stabilmente e irrimediabilmente ancorate ad una condizione di povertà. Cifre che, come ormai ribadiamo da anni, sono destinate ad aumentare!
Il fatto che i dati non mostrino impennate nei numeri, ma bensì una stabilizzazione costante e in lenta crescita, non deve far ben sperare né gioire (come leggiamo in certi comunicati di governativi e finta opposizione). Questa gente non ha ancora capito che il problema NON E' LEGATO A QUESTIONI CONTINGENTI, MA ORMAI E' STRUTTURALE!
Non è più tempo di aspettare improbabili e 'riprese' economiche che, sappiatelo, NON CI SARANNO MAI PIU'. 
L'Italia ha fatto le sue scelte SBAGLIATISSIME agli inizi degli anni '90, optando per un modello di 'sviluppo' (ma si può definire tale?), il famigerato 'modello nord-est', incentrato unicamente sulle piccole imprese, con l'abbandono totale della grande industria (errori che paesi come la Germania si sono ben guardati dal fare) e, peggio ancora, del mercato interno, per privilegiare -come una repubblica delle banane qualunque o in stile staterello africano- unicamente l'export. E' ovvio che in un sistema tale agli imprenditori freghi poco o nulla del benessere della popolazione autoctona, tanto il loro focus è unicamente sulle esportazioni e sull'avere a disposizione milioni di precari, schiavi e legioni di lavoratori a costi sempre più bassi. Il che permette di comprendere come mai governi sempre più confindustriali, di 'destra' neoliberista o di sinistra 'progressista' (due facce della stessa medaglia) facciano entrare in Italia milioni di immigrati economici!
 A riprova di tale scatafascio anche i recenti dati sui consumi, che crollano irrimediabilmente (con seguito di chiusure di negozi, attività che sbaraccano e ulteriori senza lavoro), segno che con l'aumento di poveri, precari, senza lavoro e senza welfare (l'Italia ultima in Europa per tale aspetto, una vergogna!) il ciclo econonico è destinato a peggiorare per tutti!

Le soluzioni? Difficile da dire. Senza dubbio si dovrebbe iniziare con un giro di vite sulla precarietà (ossia l'esatto opposto di quanto fatto finora) e con l'introduzione di un Reddito Minimo Garantito per tutti gli italiani senza lavoro che sostituisca tutte le altre forme -inefficienti e costose- di presudo-welfare utilizzate finora, che non hanno portato a niente!
In aggiunta, introduzione di dazi doganali sulle merci provenienti da paesi dove è praticamente legale lo sfruttamento del lavoro (tanto tutti si sa che è così e ben si sa di quali paesi si parla...) e introduzione di tasse aggiuntive per gli imprenditori che utilizzano stranieri a fronte di milioni di italiani senza lavoro. Insomma, riportare la Comunità Nazionale al centro della politica, scaricando gli interessi di ristrette oligarchie di privilegiati!



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