mercoledì 21 luglio 2021

PRECARIZZAZIONE DI MASSA!

Il rapporto Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) uscito pochi giorni fa mostra senza dubbio il peggioramento continuo della situazione lavorativa italiana, in cui il lavoro è sempre più flessibile e precario. Un cancro che sembra non fermarsi mai. 

                            

Da quando nel 1997 i progressisti Prodi e Treu introdussero in Italia il lavoro interinale (con il famigerato ‘pacchetto Treu’), la precarietà è diventata una condizione permanente nella vita di milioni di persone, i non privilegiati, quelli senza santi in paradiso, senza il cognome giusto, non facenti parte dei giri che contano (non molto tempo fa un ministro ci aveva detto come in Italia, per il lavoro, contassero più le conoscenze del giro del calcetto che il CV e le esperienze lavorative, segno di una deriva ormai irrecuperabile). 

I dati mostrano che solo negli ultimi dieci anni i contratti a tempo determinato sono aumentati di oltre 800mila unità registrando un’impennata del +36,3% a fronte di una variazione dell’occupazione complessiva pari appena all’1,4%. Inutile dire che tra precarietà lavorativa, disuguaglianze e povertà il nesso è molto stretto! Si è andati troppo oltre! Già anni fa eravamo intervenuti sulla questione, inascoltati. Ormai ci sono aziende che hanno praticamente 365 giorni l’anno legioni di precari a smazzarsi il peggio del lavoro svolto (tutti sanno come funziona), mentre multinazionali miliardarie utilizzano in maniera criminale la pratica di attribuire la categoria di ‘lavoratore svantaggiato’ per bypassare le norme e i limiti sull’utilizzo di lavoratori a tempo. Tanto i controlli non esistono, le norme sono fatte apposta per favorire tali pratiche e chi conta non ha simili problemi: i figli e parenti-di non rischiano neppure per sbaglio di finire in tale inferno! Un inferno a tempo indeterminato invece per milioni di non privilegiati! Altre soluzioni non esistono: giri di vite o maggiori regolamentazioni non servono, tanto le aziende la gabola per la trovano sempre! 

IL LAVORO A TEMPO DEVE ESSERE ABOLITO! BASTA! 


 

martedì 15 giugno 2021

mercoledì 5 maggio 2021

NO al ddl ZAN!

E' ormai palese, nonostante la marea qualunquista negazionista che invade la rete cercando di zittire chi la pensa diversamente, che la legge Zan se introdotta diverrebbe l'ennesimo strumento per colpire chi la pensa diversamente. Dopo tutto, come ammesso anche dai supporter di tale legge, non è altro che un'estensione della Legge Mancino (1993), tristemente nota per sanzionare e condannare gesti e azioni, ma anche frasi e slogan (quindi espressioni del proprio pensiero) che fumosamente 'discriminerebbero'.

La parte finale dell'articolo 4 del ddl Zan lo dice chiaramente:

E' evidente che il Diritto di parola verrebbe quindi SOTTOPOSTO ALLO SCRUTINIO GIUDIZIARIO, con tutte le conseguenze del caso! Lo scopo è incatenare il libero pensiero, per difendere lo status quo! Un modus operandi arrogante che sempre più spesso, sull'onda di campagne portate avanti da vip miliardari, minoranze capricciose e privilegiate, partiti politici elitari e mondo del business, si afferma nella nostra società, che mentre si vanta pomposamente di essere 'libera' in realtà non lo è per nulla o sempre meno!

Quindi: NO AL ddl ZAN! NO ALLA LEGGE MANCINO!

NO ALLE LEGGI LIBERTICIDE! 

I REATI DI OPINIONE VANNO ABOLITI!

SI ALLA LIBERTA' DI PENSIERO e di ESPRESSIONE!




martedì 20 aprile 2021

Delirio censorio!

 Ci risiamo! Pochi giorni fa un nostro amico è stato bloccato su un noto social network e un suo post prontamente oscurato poiché tale contenuto ‘non soddisfaceva gli standard della piattaforma’. Quale la sua terribile colpa? Aver pubblicato una foto, la foto di un disco uscito nel 1977, in piena epoca punk, album di debutto di un gruppo controverso, i mitici Skrewdriver! Contenuto probabilmente considerato ‘incitante all’odio’! A tanto arriva la smania censoria dei paladini del politicamente corretto! Per chi conosce il disco in questione, la cosa non può non far sorridere. Ma le implicazioni non sono cosa da poco.

L’album in questione è ‘All Skrewed Up’, disco che contiene pezzi mitici come “Antisocial” e “I don’t like you”, prodotto legalmente in vinile dalla label britannica Chiswick Records, distribuito legalmente in tutta Europa! Tutto legale quindi! 

Ma a quanto pare ciò poco importa in questi tempi di censure e discriminazioni politically correct. L’importante è colpire tutto ciò che non piace, ciò che non va a genio a chi tira le fila, ciò che rientra nelle lunghe liste nere degli aspiranti censori 2.0. Censori che però non perdono occasione per riempirsi poi la bocca di parole come ‘libertà’ e ‘tolleranza’. Parole vuote, senza reali contenuti, nel mentre poi algoritmi censori intervengono come clave contro chi la pensa diversamente, contro chi esce da schemi predefiniti, contro chi rifiuta di omologarsi quietamente! Ciò che non è gradito, indipendentemente dalla sostanza, diventa ‘contenuto che incita all’odio’! Siamo al limite dell’orwelliano ‘Psicoreato’ (Crimethink, il reato commesso da qualunque cittadino quando elabora pensieri e/o parole contrastanti con il sistema totalitario e l’ideologia dominante). La Libertà di espressione è ancora un diritto? In questi tempi bui anche pubblicare una foto di ‘All Skrewed Up’ diventa quindi una forma di dissidenza!


 

 

mercoledì 3 marzo 2021

Covid = Globalizzazione!

In genere per tentatare di capire chi sia l'autore o il promotore di un fatto ci si chiede: Cui prodest? (formula abbreviata della locuzione latina "Cui prodest scelus, is fecit", tradotto "Il delitto l'ha commesso colui al quale esso giova"), ossia "Chi ne beneficia?". In tal caso, se applicchiamo tale schema alla pandemia causata dal Covid, scopriamo che i beneficiari totali sono, guarda caso, attori, strutture e tendenze che spingono verso una sempre più feroce globalizzazione o che ne sono i comprimari. 

Di conseguenza, è essenziale che l'opposizione agli eventi radicali in atto, mascherati da 'lotta alla pandemia', si affianchi all'opposizione a quel fenomeno criminale e totalitario quale è la globalizzazione! In primis deve stare la richiesta di chiusura dei confini, affiancata dall'interruzione di qualsiasi traffico, commerciale e no, con paesi come la Cina. Indietro non si torna più, chi tira le fila ha deciso di passare ad un livello superiore (veramente pensate che il Covid e tutte ste varianti che si evolvono così rapidamente siano qualcosa di naturale e non, piuttosto, una ben studiata e pianificata arma batteriologica?) quindi o ci rende conto che è tempo di guardare oltre alle mere richieste sugli orari dei bar o al permesso di fare l'aperitivo, altrimenti è tutto inutile!


martedì 23 febbraio 2021

Nazione, non 'libero mercato'!

Se credi nel 'libero mercato' non sei un Nazionalista! Una Nazione è il suo Popolo e il 'libero mercato' è un sistema che avvantaggia solo ristrette minoranze e gli stranieri!

If you believe in the free market, you are not a Nationalist! A Nation is its People and a free market is a system that benefits the few and the foreign!