domenica 26 settembre 2010

Resistenza!

Ci sono situazioni nelle quali la pura esistenza
si converte in resistenza!
-Ernst Jünger-

lunedì 20 settembre 2010

Lavoro flessibile, regressione sociale! Ora basta!

Da quando nel 1997 il centrosinistra di Prodi introdusse in Italia forme di lavoro flessibile (legge Treu 196/97), precarizzazione e insicurezza si sono diffuse a macchia d’olio con effetti devastanti sulle le vite di milioni di cittadini non privilegiati!
La flessibilità selvaggia, ormai incancrenitasi in precariato perenne, rappresenta un simbolo delle ingiustizie degli abusi e dello sfruttamento che stanno alla base del sistema turbocapitalista!
Una vergogna su cui non è più possibile tacere!
Gli attivisti di Resistenza Nazionale intendono quindi supportare la campagna contro la flessibilità e il lavoro a termine lanciata dal network Stop Capitalismo (Comunicato ufficiale su http://stop-capitalismo.blogspot.com/, mail per contatti e info: anti.capitalista@yahoo.it) per chiedere la soppressione della flessibilità nel mondo del lavoro, il ‘lavoro a tempo’ e la chiusura di TUTTE le agenzie interinali, vergognosi luoghi di sfruttamento.

IL LAVORO NON E' UNA MERCE,
I LAVORATORI NON SONO SCHIAVI!

martedì 14 settembre 2010

BOICOTTARE I PRODOTTI CINESI!

L’ultimo sequestro, in ordine di tempo, quello di Padova l’altro ieri: oltre 700 mila articoli di cancelleria (evidenziatori, righelli, astucci e pennarelli), tutti rigorosamente "made in China" e totalmente sprovvisti dei minimi requisiti di commercializzazione, sequestrati dalla Guardia di Finanza. 10 tonnellate di merci, prodotti destinati alle scuole elementari, ai bambini, in cui è stata riscontrata la presenza di solventi idrocarburici e alogenati in quantità elevate: le sostanze sono state classificate come nocive per la salute umana.
Altre volte sono stati bloccati in tempo prodotti di bellezza e cosmetici contenenti sostanze altamente nocive e metalli pesanti in concentrazioni anche di 2mila volte superiori a quelle consentite per legge, quindi con effetti cancerogeni e sensibilizzanti! O scarpe, tute da ginnastica e magliette, prodotte e importate dalla Cina, contenenti un tasso di cromo esavalente pari a 100mg/kg, mentre il limite massimo tollerato per legge è di 3mg/kg, con conseguenze disastrose per la salute umana in quanto potente agente cancerogeno che inizialmente provoca irritazione della pelle e delle mucose, in seguito all’esposizione prolungata può causare danni permanenti agli occhi e il cancro ai polmoni. Per non parlare dei prodotti alimentari!
La Cina, uno dei pilastri del turbocapitalismo globale, è una minaccia REALE non solo per la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro ma, con le sue merci infime e nocive, anche per la nostra salute e per quella dei nostri figli!
E’ tempo di chiudere le frontiere ai prodotti provenienti dalla Cina, come pure da tutte quelle nazioni che non rispettano gli standard nazionali!

domenica 12 settembre 2010

Insicurezza socio-economica

Pubblichiamo alcuni stralci di un'interessante intervista al sociologo Luciano Gallino in seguito alle contestazioni a Torino contro Bonanni:

Nessun paragone con gli anni ’70, ma il malumore è diffuso, e potremmo assistere a un autunno caldo dopo le contestazioni di questi giorni. E’ l’opinione del professor Luciano Gallino, sociologo torinese, uno dei maggiori esperti delle dinamiche sociali del nostro Paese. Con un colpevole: la politica degli ultimi 20 anni.
Il dibattito è aperto, e qualcuno paragona quanto stiamo vivendo con gli anni ’70. Cosa ne pensa?
«Nell’insieme siamo lontani dalle manifestazioni e dagli scontri degli anni ’70, che videro decine di migliaia di persone mobilitarsi. Ciò non significa che la situazione non presenti incognite.
Le tensioni sociali stanno crescendo, non si può escludere che ci sia una recrudescenza, che le contestazioni poi vadano in una certa direzione. Se la crisi continua ad aggravarsi, i disoccupati aumentano, le richieste delle imprese in quanto a restrizione dei diritti e condizioni di lavoro più pesanti proseguono, non si può escludere che la situazione peggiori. Però chi stabilisce paragoni con gli anni ’70 non è informato, oppure non c’era».
Malessere diffuso. Da cosa nasce?
Le famiglie vedono compromesso il destino dei propri figli. Le cause vanno al di là dei soldi, si tratta di malessere e di risentimento. Il termine tecnico è insicurezza socio-economica, perché nessuno sa più se fra tre mesi o tra un anno avrà ancora un lavoro per sé e per i propri figli.
In tutto questo quante e quali colpe ha la politica?
«La politica sembra guardare da un’altra parte, oppure non ha capito. Ha gravissime responsabilità. Da un lato perché ha contribuito a creare le premesse della disoccupazione con la flessibilità selvaggia del lavoro, costringendo milioni di giovani a trovare ora solo impieghi a breve termine. E mi riferisco alle politiche del lavoro degli ultimi 20 anni. Non c’è un’azione di sostegno al reddito, oltre a piani per creare nuove possibilità di occupazione».
Sostegno al reddito in che modo?
«Come prima cosa non esiste una discussione pubblica su un qualcosa che somigli a un reddito garantito, uno dei mezzi per sostenere chi cerca lavoro. In Francia, per fare un esempio, chi cerca lavoro fino a 26 anni è sostenuto con un reddito di solidarietà. Noi abbiamo ammortizzatori ma solo per chi ha perso il lavoro oppure è in cassa integrazione, e non può bastare».
E il ruolo dei sindacati?
«Nell’insieme sono presenti due fatti: i sindacati hanno perso i partiti di riferimento, e un sindacato forte, checché se ne dica, ha sempre avuto un partito di riferimento, da noi come all’estero. Poi i sindacati hanno da fare con decine di migliaia di aziende in crisi, e cercano di salvare il salvabile, farlo oggi è un lavoro durissimo. I sindacati sono stati indeboliti».
Gli episodi di contestazione alla festa del Pd a Torino, prima quella a Dell’Utri. Lei pensa che ci siano delle regie dietro alla mobilitazione? E infine, cosa dobbiamo aspettarci?
«No, escluso che ci siano regie. Prima di tutto non è una grossa mobilitazione quando 2-300 persone decidono di andare a fare una contestazione. E comunque è diverso quanto accaduto con Dell’Utri, e quanto invece alla festa del Pd: ci sono motivazioni ben diverse. Il clima però è questo, è molto probabile che assisteremo ad altri disordini».


Fonte: http://ricerca.gelocal.it/nuovavenezia/archivio/nuovavenezia/2010/09/10/VA4VM_RA203.html

venerdì 10 settembre 2010

giovedì 2 settembre 2010

Futuri ipotetici?

L’ideale terreno del socialismo-comunismo è crollato, ma restano i problemi che pretendeva di risolvere: l’uso sfacciato del potere sociale e il potere sfrenato del denaro, che spesso determinano il corso stesso degli eventi. E se la lezione mondiale del ventesimo secolo non servirà da terapia preventiva, il grande uragano rosso potrà ripetersi tale e quale.
Alexandr Solgenitsin – 1993