domenica 26 febbraio 2012

Gli interinali rischiano stipendi ancora più bassi!

Dalla Stampa di oggi: non c'è veramente limite alla vergognosa guerra delle classi dominanti capitaliste e apolidi contro i non-privilegiati disoccupati o precari!

Venerdì sera il governo ha sfornato un decreto legislativo che riguarda i cosiddetti lavoratori «in somministrazione», ovvero gli interinali. Cioè le persone che attraverso apposite agenzie vengono «assunte» temporaneamente da aziende che hanno bisogno di lavoro. La norma, predisposta dal discusso viceministro al Lavoro Michel Martone, apparentemente conferma a questi lavoratori molte importanti garanzie, dalla parità di stipendio alla maternità, dall’orario al trattamento nei giorni festivi. Garanzie che però erano già ampiamente previste sia dal pacchetto Treu del ‘97 che dalla legge Biagi del 2003. Contemporaneamente il decreto non solo liberalizza e flessibilizza ampiamente il ricorso a questa forma di lavoro. Ma permette anche che le imprese possano utilizzare questi lavoratori - se fanno parte delle cosiddette categorie «svantaggiate» - inquadrandoli con uno stipendio inferiore a quello «normale».Molto diffuso nel mondo anglosassone, il lavoro interinale odiatissimo dai movimenti antiprecarietà - in Italia è un fenomeno relativamente ristretto. Nel 2011 sono stati in tutto 514.000 i lavoratori che hanno svolto almeno un «giro» in azienda. Ma calcolandoli come fossero dipendenti a tempo pieno rappresentano solo l’1,16% dell’intero mondo del lavoro. Nel 2009 il 55% guadagnava meno di 10.000 euro l’anno.Le nuove norme sono state fortemente sollecitate dalle agenzie di lavoro interinale, riunite in Assolavoro, e tutto sommato anche da Confindustria. La filosofia - tipicamente liberista - è quella di cancellare una serie di vincoli che limitano il ricorso all’interinale per un’ampia fascia di lavoratori più deboli, le categorie cosiddette «svantaggiate»: chi usufruisce da sei mesi di un ammortizzatore sociale, chi non ha un titolo di studio superiore, chi cerca un posto da 24 mesi. Per loro - la maggioranza di chi si iscrive a un’agenzia interinale - spariscono le «causali» (ovvero i settori e le prestazioni consentite) indicate dai contratti collettivi e i «tetti» numerici per il lavoro in somministrazione. E soprattutto, si stabilisce chiaramente che una volta inseriti in azienda riceveranno un salario più basso del 20% o verranno inquadrati due livelli al di sotto di quello teoricamente spettante.Il presidente di Assolavoro, Federico Vione, plaude al decreto Martone, varato a seguito di una direttiva europea. «Si favorisce l’inclusione sociale e la flessibilità buona - dice - ovvero quella che passa attraverso le agenzie per il lavoro». I sindacati sono invece furiosi. «Avevamo chiesto - dice Filomena Trizio, di Nidil-Cgil - che agli interinali venissero dati gli assegni familiari. Non solo niente assegni, ma ora anche la somministrazione di lavoro è diventata uno strumento di assunzione iperprecario e sottocosto».

giovedì 16 febbraio 2012

Autonomi presenti al presidio-fiaccolata in ricordo dei Martiri delle Foibe

Riceviamo e pubblichiamo, mandando la nostra più totale solidarietà agli Autonomi di Massa e ai nazionalisti aggrediti sabato 11 durante l'evento in ricordo dei Martiri delle Foibe.

martedì 14 febbraio 2012

Volantinaggio contro la globalizzazione!

Sabato 11 febbraio nella città di Ivrea un piccolo gruppo di attivisti e supporters di RN e del Network Anticapitalista (ACN/AKN) ha effettuato un presidio contro la globalizzazione.
I nuovi assetti del capitalismo globale hanno prodotto una crisi del sistema produttivo italiano che comincia a farsi sentire in maniera pesante! Delocalizzazioni, chiusure e licenziamenti sono ormai all’ordine del giorno in tutta Italia. Le aziende smantellate difficilmente riapriranno! C’è un’intera nazione che si sta deindustrializzando e subisce quasi in silenzio gli effetti devastanti di decenni di mondialismo capitalista e globalizzazione economica. E mentre pochi si arricchiscono a livelli inuditi, moltissimi perdono il posto di lavoro, con poche speranze di trovarne uno nuovo o con davanti una prospettiva fatta di precarizzazione, lavori occasionali, sottopagati e senza futuro. E non sono solo i giovani a subire tutto ciò, come vorrebbe farci credere il sistema: il fenomeno colpisce sempre di più persone sui 40 anni e oltre, persone che si trovano improvvisamente tagliate fuori, emarginate, discriminate, rese inutili da un sistema che ha nel Profitto la sua ragion d’essere, destinate ad un futuro di stenti e miseria.

E’ tempo di reagire, iniziando con il prendere coscienza che ci si trova in una situazione del tutto nuova e diversa dalle crisi affrontate in passato! Ci si trova di fronte non, come cercano di farci credere i media del sistema, ad una ‘crisi passeggera’ ma ad una situazione STRUTTURALE, ossia PERMANENTE, i cui effetti negativi permarranno per decenni sui nostri territori! Per difendere il sistema produttivo italiano ed europeo e per recuperare i milioni di posti di lavoro perduti, e con essi milioni di vite distrutte, non serve rincorrere la competitività a tutti i costi con nazioni come la Cina, una corsa che sarebbe solo utile ai capitalisti globali, che imporrebbero in tal modo condizioni sempre peggiori ai lavoratori e ai cittadini di tutta Europa.

Per contrastare tale quadro serve una diversa soluzione, ma bisogna invertire la rotta, cominciando a rifiutare il deleterio modello di sviluppo capitalista e mondialista che ci vuole non ‘cittadini’ di una Nazione, con Diritti e dignità, ma meri ‘consumatori’ in balia delle scelte dei Padroni del Mondo, smettendo di credere nelle logiche del ‘libero mercato’, superarando la mentalità consumistica che ha inaridito il nostro modo di vivere!
Solo così si potrà ripartire con VERE politiche per la rinascita del territorio, fermando le speculazioni finanziarie che impoveriscono e annientano, bloccando l’afflusso indiscriminato di merci dall’oriente imponendo dazi pesantissimi, ritornando ad un’economia di produzione tramite la RILOCALIZZAZIONE sul territorio nazionali degli impianti produttivi grossi e piccoli, dando lavoro a tutti i cittadini italiani.

giovedì 2 febbraio 2012

La monotonia delle certezze e delle garanzie

“I giovani si abituino a non avere più il posto fisso. Che monotonia'. Così ieri sera si è espresso Mario Monti (ricordiamolo: international advisor per Goldman Sachs, la potentissima banca d'affari americana), ospite della trasmissione televisiva Matrix. E certo, che monotonia avere sicurezze, certezze, un futuro! Sicurezze e un futuro che oggi molti, troppi, grazie a tristi politicanti (a cominciare dal sinistrorso Treu, che legalizzò in Italia il lavoro interinale/caporalato legalizzato con la legge n. 196/1997, governo Prodi), in Italia se le sognano e a cui invece, in nome del dio Unico Profitto, del Libero Mercato, del liberismo selvaggio, del capitalismo arraffone, toccano precarietà, povertà, sfruttamento, oppressione, disperazione.

Ma sicuramente tra questi molti non ci sono figli, parenti e amiconi di politici, di banchieri, di oligarchi vari, dei privilegiati: eh no, per queste persone c'è sempre il posto garantito e assicurato, la spintarella mirata, l'aiutino dell'amico al posto giusto, lo stipendio ben oltre la media, anche se si è (ed è spessissimo così) delle mezze tacche.

E' facile fare i capitalisti, i turboliberisti, tutti competizione e flessibilità, quando però tutto ciò non ti tocca minimamente, quando si dispone di corsie privilegiate e di garanzie assicurate, quando c'è sempre e comunque una rete che evita le cadute.

Concordiamo con quanto dice il sito Informare per Resistere: "La tua battuta infelice non fa ridere per niente, vorrei sapere se i tuoi figli sono precari, hanno la partita iva individuale e quindi ricattabili con il cappio al collo. Oppure se hanno conosciuto la cassa integrazione. Non ti conosco, non voglio nemmeno conoscerti, ma penso che i tuoi figli sina dal primo giorno di vita abbiano poggiato il loro culetto in quattro locali di proprietà, ed è un bel partire nel viaggio della vita." (http://www.informarexresistere.fr/2012/02/02/caro-professore-monti-ti-piace-fare-lo-spiritoso-sui-disoccupati-bene-io-con-la-terza-media-ti-insegno-come-si-fa-una-manovra-finanziaria-equa-e-senza-nemmeno-la-calcolatrice/#axzz1lDTBwQkB ).