venerdì 27 febbraio 2009

BLOG: UNO STRUMENTO DI CONTROPOTERE?
Si susseguono i tentativi di mettere la museruola ad Internet, con proposte di legge che vorrebbero ridurre alla clandestinità i blog ed i siti liberi di informazione. Come mai?
Ci troviamo di fronte ad un obiettivo più generale: l'eliminazione di ogni canale di opposizione, di dissidenza, di alterità di pensiero e di ideali che contrastino realmente con quelli dominanti!
Fin dall’inizio della sua espansione Internet è diventato lo strumento più efficace, anche se non l’unico, per chi vuole davvero sapere cosa stia succedendo utilizzando fonti alternative a quelle ‘ufficiali’ dei tradizionali mezzi di comunicazione.
Internet ha avuto la capacità di dare fiato agli ‘irriducibili della Democrazia’ (quella vera), della Libera espressione del Pensiero, dell’accesso alle versioni non filtrate di fatti e vicende.
Pagine web e blog provvedono infatti a divulgare fatti e informazioni che altrimenti sarebbero sottovalutati oppure tenuti nascosti, ridestando l’attenzione su quanto sta accadendo e rappresentando quindi le finestre privilegiate per chiunque voglia conoscere la reale situazione rispetto a diverse tematiche, garantendo un rapido scambio di opinioni e informazioni sulla situazione politica, sociale ed economica.
Insomma, un vero e proprio strumento di informazione underground, non ufficiale ma accessibile a tutti, che può essere definito per eccellenza di Contropotere!

Ma cos’è un Contropotere?
Manuel Castells, autore dell’opera ‘Comunicazione, Potere e Contropotere nella network society’ definisce il Potere come «la capacità strutturale, da parte di un attore sociale, di imporre la propria volontà su di un altro (o più d’uno) attore sociale», mentre per Contropotere intende «la capacità, da parte di un attore sociale, di resistere e sfidare i rapporti di potere istituzionalizzati».
Come spiega Castells, Informazione e Comunicazione sono da sempre fondamentali fonti di potere e contropotere, di dominio e cambiamento sociale. Ciò in ragione del fatto che la principale battaglia che si gioca nella società è quella per le menti degli individui.
Se il modo di pensare determina la sorte dei valori su cui le società si fondano, una modifica in tal senso può determinare una modifica dei rapporti di potere.
Il messaggio politico è quindi necessariamente un messaggio mediatico.
La politica si basa infatti sulla comunicazione socializzata e sulla capacità di ‘influenzare’ le menti degli individui. Il principale canale di comunicazione tra il sistema politico e i cittadini è costituito dall’apparato dei mass media.
Un aspetto importante, però, non è solo l’influsso esercitato sulle menti degli individui attraverso espliciti messaggi dei media, ma pure l’assenza di certi contenuti in questi ultimi. Quel che è assente dai media lo è anche nell’opinione pubblica, pur potendo essere frammentariamente presente a livello individuale. Ed è qui, nel ‘Fronte della Controinformazione’, che emerge il ruolo strategico dei blog come contropotere.
Parallelamente alla sfiducia generalizzata e crescente nei confronti del sistema politico, si assiste infatti all’emersione di processi di contropotere sempre più diffusi, legati ai movimenti e alla mobilitazione sociale. E, parallelamente, si dà vita a una nuova realtà mediatica, basata su nuovi sistemi di comunicazione, più autonomi a livello di generazione di contenuti, gestione dell’emissione e selezione della ricezione nell’ambito dell’interazione many-to-many.
Secondo la prospettiva dei nuovi movimenti sociali, Internet offre un’indispensabile piattaforma di dibattito, gli strumenti per agire sulle menti degli individui e rappresenta, in ultima istanza, la più potente arma politica a loro disposizione.
Come sostiene Castells, le élites dominanti si vedono sfidate dai movimenti sociali, progetti di autonomia individuale e politiche insurrezionali che trovano un ambiente di gran lunga più favorevole nell’emergente universo della mass self-communication.
Da qui l’accanimento costante nei confronti dei blog e di tutte le voci libere e non allineate!

Nel 2005 il Presidente del Parlamento europeo, Josep Borrell, durante la consegna del Premio Sacharov per la libertà di pensiero, definiva la Libertà di Informazione come la «base imprescindibile e combustibile irrinunciabile della democrazia», aggiungendo che «non si può avere Democrazia senza un'ampia informazione pluralista»! Concludeva citando Voltaire: «la Libertà di Espressione è un diritto di tutte le persone libere, che distingue la libertà dalla tirannide», aggiungendo che la democrazia è battersi per la libertà di espressione degli altri, anche di quelli che, un domani, potranno rappresentare un pericolo per noi stessi.
Paradossale che a roboanti proclami spesso seguano linee d’azione improntate a finalità profondamente contrastanti con i Valori decantati!

venerdì 20 febbraio 2009

CHE COS’E’ LA VIVISEZIONE?

E’ DOLORE!
E’ PAURA!
E’ ORRORE!
E’ CRUDELTA’!
E’ PROFITTO PER CHI LA COMPIE!
E’ CONSUMISMO!
E’ TORTURA!
E’ SOFFERENZA!
E’ UN ABOMINIO!
E’ UN INSULTO ALLA VITA, AL RISPETTO DI TUTTE LE FORME DI VITA!

E’ UN CRIMINE CONTRO LA NATURA E CONTRO L’UMANITA’!
POICHE’ NON SI PUO’ DEFINIRE TALE CHI COMPIE ATTI CONTRO ESSERI VIVENTI INDIFESI! NULLA PUO’ GIUSTIFICARE UN TALE ORRORE! NULLA!

sabato 7 febbraio 2009

Sea Shepherd contro le baleniere giapponesi

Febbraio 2009 - Gli ambientalisti radicali di Sea Shepherd a bordo della Steve Irwin hanno raggiunto di nuovo la flotta baleniera giapponese con l'intento di fermare la caccia nel Southern Ocean Whale Sanctuary, nelle acque territoriali australiane. Il 3 febbraio sono stati oggetto di nuove tattiche deterrenti e due attivisti sono rimasti feriti. Il comandante della nave e fondatore del gruppo Paul Watson, accusato nel passato di aver provocato collisioni con la flotta e danni alle eliche, ha detto per telefono ai media australiani che contro gli attivisti sono stati usati cannoni ad acqua e lanciate pesanti palle di ottone e di piombo, che hanno ferito due persone a bordo di gommoni. Ci sono stati scontri tra le navi.

Watson ha detto che è specialmente preoccupato perché i giapponesi usano un'arma acustica di bassa frequenza, che ha definito "di tipo militare", che può causare sordità e vomito. Il portavoce dell'Istituto giapponese di ricerca sui cetacei, Glenn Inwood, ha replicato che "ogni mezzo legali sarà usato per assicurare che questi pirati non abbordino le navi giapponesi, minaccino la vita dell'equipaggio o la sicurezza delle navi".
Il piano di Watson è costringere le baleniere a muoversi. "Finché le inseguiamo, non possono uccidere balene, e ogni giorno in più è una vittoria", ha detto. Egli stima che la flotta abbia ucciso circa 300 balene su una quota di 1000, designata usando una scappatoia della Commissione baleniera internazionale sulla caccia 'scientifica' (massacri di esseri viventi a scopi scientifici!).
Il canadese Paul Watson ha annunciato che le azioni della Sea Shepherd non finiranno qui. Dal 1977, anno in cui lasciò Greenpeace in polemica con azioni secondo lui troppo poco aggressive, Watson ha speronato sei baleniere, e ne ha fatte affondare due tra i ghiacci dell'Islanda, guadagnandosi l'espulsione dalla lista dei gruppi ambientalisti della International Whaling Commission, l'organo che nel 1982 ha messo fuori legge la pesca ai cetacei, oggi assurdamente ammessa solo per ricerca scientifica.
Tokyo sta da tempo spingendo per una ripresa della caccia alla balena sostenendo che gli stock di questi cetacei sono in forte recupero dopo che nel 1986 é stata introdotta una moratoria globale sulla caccia commerciale alle balene, ma la verità è che il "programma scientifico" del Giappone nasconde una vera e propria caccia alla balena a fini commerciali (il cui fine unico è il PROFITTO), per rifornire il mercato nipponico di costosi filetti di cetaceo. Tre le prede previste dai giapponesi ci sono anche le megattere a rischio di estinzione.
Ma la battaglia per la difesa delle balene avrà a breve un altro scenario, passando dall’oceano alla riunione a Santiago del Cile dell’IWC, dove nel prossimo giugno si giocherà una partita diplomatica decisiva, dal momento che il Giappone preme per modificare le regole internazionali per riaprire la caccia alle balene.


CRIMINALI CAPITALISTI MASSACRATORI DI ESSERI VIVENTI A SCOPO PROFITTO CONTRO PIRATI IDEALISTI DIFENSORI DI CREATURE SENZA VOCE!

LA LOTTA CONTINUA!
NO SURRENDER!