DISTORSIONE & MANIPOLAZIONE
Oggi il Sistema mondialista oligarchico che anela al controllo totale della vita di miliardi di persone sta facendo passi da gigante per raggiungere questo obiettivo e per ottenere la sottomissione al sistema.
All’interno di questo contesto l’obiettivo primario del sistema mass mediatico è quello di dare forma alla pubblica opinione in modo tale che supporti (o comunque non avversi) l’agenda del Potere.
Visto che i media distribuiscono la maggior parte delle informazioni che gli individui utilizzano per farsi un’opinione circa quel che succede, in tal modo il ruolo ‘top-down’, dall’alto verso il basso, svolto dalla comunicazione di massa assume le sembianze di un agente di disinformazione e condizionamento che, attraverso la distribuzione di informazioni spesso distorte o contraddittorie, cerca di plasmare le idee e le percezioni politiche dei cittadini e di orientare le opinioni (e quindi il consenso) individuali e collettive.
Il flusso di informazioni distorte, modificate e manipolate nel contenuto e nella forma ha effetti pericolosi sulla visione dei cittadini meno informati, con gravi ripercussioni sulla Libertà di opinione e di pensiero.
Tale azione deformante si esplica in maniera particolare nei confronti di gruppi, movimenti, partiti o persone (magari economicamente sfavoriti, con scarso accesso al sistema dei media) dissonanti nei confronti del Sistema e che vogliano sfogare il proprio legittimo Diritto di Espressione in qualche modo.
L’utilizzo in questi casi di distorsioni, semplificazioni, manipolazioni, offuscamenti, verità parziali contribuiscono infatti alla creazione, diffusione ed al radicamento presso la maggioranza dei cittadini di un’immagine/percezione sostanzialmente ‘cattiva’/negativa delle Idee contrastanti e delle opinioni divergenti di questi soggetti non allineati (e quindi dei soggetti stessi).
Essendo inoltre davvero di rado esposto il punto di vista dei diretti interessati, tali soggetti, cittadini a pieno titolo come tutti gli altri, in tal modo vengono privati di un loro Diritto democratico, quello di esprimere dissenso radicale e di manifestare le proprie convinzioni e problematiche politiche e sociali. Queste voci vengono così escluse, e le persone che condividono questi punti di vista sono conseguentemente marginalizzate e rese ‘prive di potere’. Questa sensazione di impotenza, prodotta dalle manipolazione dei media, promuove quindi inazione e disinteresse nel processo politico.
Ottenendo come risultato finale la passività e l’asservimento del ‘popolo sovrano’.
All’interno di questo contesto l’obiettivo primario del sistema mass mediatico è quello di dare forma alla pubblica opinione in modo tale che supporti (o comunque non avversi) l’agenda del Potere.
Visto che i media distribuiscono la maggior parte delle informazioni che gli individui utilizzano per farsi un’opinione circa quel che succede, in tal modo il ruolo ‘top-down’, dall’alto verso il basso, svolto dalla comunicazione di massa assume le sembianze di un agente di disinformazione e condizionamento che, attraverso la distribuzione di informazioni spesso distorte o contraddittorie, cerca di plasmare le idee e le percezioni politiche dei cittadini e di orientare le opinioni (e quindi il consenso) individuali e collettive.
Il flusso di informazioni distorte, modificate e manipolate nel contenuto e nella forma ha effetti pericolosi sulla visione dei cittadini meno informati, con gravi ripercussioni sulla Libertà di opinione e di pensiero.
Tale azione deformante si esplica in maniera particolare nei confronti di gruppi, movimenti, partiti o persone (magari economicamente sfavoriti, con scarso accesso al sistema dei media) dissonanti nei confronti del Sistema e che vogliano sfogare il proprio legittimo Diritto di Espressione in qualche modo.
L’utilizzo in questi casi di distorsioni, semplificazioni, manipolazioni, offuscamenti, verità parziali contribuiscono infatti alla creazione, diffusione ed al radicamento presso la maggioranza dei cittadini di un’immagine/percezione sostanzialmente ‘cattiva’/negativa delle Idee contrastanti e delle opinioni divergenti di questi soggetti non allineati (e quindi dei soggetti stessi).
Essendo inoltre davvero di rado esposto il punto di vista dei diretti interessati, tali soggetti, cittadini a pieno titolo come tutti gli altri, in tal modo vengono privati di un loro Diritto democratico, quello di esprimere dissenso radicale e di manifestare le proprie convinzioni e problematiche politiche e sociali. Queste voci vengono così escluse, e le persone che condividono questi punti di vista sono conseguentemente marginalizzate e rese ‘prive di potere’. Questa sensazione di impotenza, prodotta dalle manipolazione dei media, promuove quindi inazione e disinteresse nel processo politico.
Ottenendo come risultato finale la passività e l’asservimento del ‘popolo sovrano’.
I want you to get mad. I don’t want you to protest, I don’t want you to riot, I don’t want you to write to your congressman, because I wouldn’t know what to tell you to write. I don’t know what to do about the depression, the inflation, the Russians, or the crime in the streets. All I know is that first… You’ve got to get mad ~ Howard Beale (Quinto Potere – Sidney Lumet)
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