lunedì 6 aprile 2009

MONDIALISMO, BARA DELLA DEMOCRAZIA

Emmanuel Todd, uno dei più geniali intellettuali francesi, in un’analisi del sistema politico occidentale (pubblicata sull’ultimo numero de L’Espresso), ha fornito un verdetto piuttosto inquitante in merito allo stato di salute della democrazia e alle sue possibili evoluzioni.
Analisi che cerchiamo qui di riassumere. Il dato di partenza, che condividiamo pienamente, è semplice: “il fatto che la gente voti per non è sufficiente perché un sistema sia democratico”.
Per Todd la stratificazione attuale della società (che lui imputa alla diffusione dell’istruzione, cui ha fatto seguito una paradossale regressione della ‘cultura alta’ e una più diffusa sensibilità dell’ineguaglianza estrema che sempre più vige nella nostra società capitalista apparentemente e falsamente ‘egualitaria’) ha fornito alle élites globali un formidabile incentivo alla tentazione oligarchica.
Non possiamo che essere d’accordo e ciò è facile da vedere fin da a desso: succede quando le élite, perso un referendum, vanno contro la volontà degli elettori e fanno come se nulla fosse. O quando legiferano tenendo conto del proprio ambito di riferimento, snocciolando numeri e statistiche, senza pensare alle sofferenze REALI di chi i problemi li patisce sulla propria pelle. Basta vedere la burocrazia dell'UE, esercita dei poteri totalitari tanto quanto quella dell'ex Unione Sovietica!
Come lo stesso Todd afferma, tutti questi oligarchi sarebbero puniti se ci fosse chi è in grado di organizzare il dissenso. Ma le opposizioni fanno parte dello stesso circolo, sono perciò non credibili e hanno comunque a cuore le sorti di se stesse piuttosto che della moltitudine.
Questa deriva porterà alla divaricazione totale degli interessi e produrrà una ‘nuova forma istituzionale’.
E qui la cosa si fa interessante! O, meglio, inquietante! Perché conferma quanto da anni stiamo dicendo, inascoltati, su questioni come il mondialismo, le oligarchie sempre più arroganti, ecc.
Per Todd tre sono le possibili evoluzioni delle nostra società.
La prima è che sorga una ‘Repubblica etnica, bianca, post-cristiana’. Una forma di ‘democrazia primitiva’ che Todd definisce come ‘etnica’. Inutile dire, riteniamo questa ipotesi completamente infondata e improbabile!

La seconda ipotesi è invece quella più agghiacciante, oltre che la più probabile: questo scenario prevede la soppressione del suffragio universale. Todd è cosciente dell’enormità dell’assunto. Ma se i rappresentanti del popolo si rifiutano sempre più spesso di obbedire al popolo, potrebbero essere tentati di farla finita con la ‘commedia’ della democrazia. E instaurare una dittatura oligarchica (di fatto già in atto, viste le misure sempre più anti-popolari prese dai nostri ‘governanti’….
L’Occidente andrebbe quindi incontro ad una sorta di ‘deriva cinese’ (uno stomachevole mix di capitalismo selvaggio e stalinismo politico), dove il modello è la dittatura da noi chiamata ‘governance’.
Se per garantire la ‘governance’ si deve rinunciare a delle prerogative della democrazia perché il popolo non le capisce, ebbene le si aboliscano le prerogative!
Guarda caso, è esattamente lo scenario che noi da anni denunciamo sia nei piani dei mondialisti!

Il terzo scenario, per Todd, è quello ‘consolante’: la democrazia europea si salva grazie al protezionismo in economia. Come confermano le parole di todd, l’operaio europeo sa bene cosa significa la globalizzazione che gli ha portato via il lavoro o, al minimo, salari sempre più bassi, precarietà, ecc.
Per arrivare a questo punto, prosegue Todd, le élites devono dimenticarsi le parole d’ordine del liberismo e gli economisti (“i veri traditori”) raccontano per davvero cosa significhi il libero scambio per i nostri lavoratori, mentre i politici varano finalmente leggi che servano a proteggere uno spazio dove operano 450 milioni di persone.

Purtroppo, come sempre succede nella Storia, troppo tardi ci si accorge del pericolo incombente!
Come il dio Giano, il Mondialismo ha due facce, una economica (la criminale internazionalizzazione del sistema economico globale, basata sullo sfruttamento, sull’avidità) e l’altra politico-culturale-sociale.
Ormai anche la seconda faccia si è rivelata. La globalizzazione economica non solo sta impoverendo massicciamente i ceti medio-bassi dei paesi europei, ma sta operando, secondo le direttive delle oligarchie globali finanziarie, per annientare la Libertà e la Democrazia (quella VERA, REALE, AUTENTICA)!
Oggi ci troviamo sull’orlo di questa fatalità.

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