Mentre dalla Cina giungono dati che confermano il continuo boom del Paese (il dato sul Pil cinese del primo trimestre mostra una crescita dell'11,9% su base annua - il tasso di crescita maggiore in circa tre anni!!! - mentre la produzione industriale è cresciuta del 18,1%), la Banca centrale europea (BCE) lancia un nuovo allarme disoccupazione per gli europei: "Ulteriori aumenti della disoccupazione nell'area dell'euro sono probabili nei prossimi mesi”!
Criminale la ricetta proposta dalla Bce a tale situazione: "Bisogna potenziare gli incentivi all'occupazione e garantire una sufficiente flessibilità dei salari per prevenire una disoccupazione strutturale più elevata nei prossimi anni".
Quindi: non tutele dirette per i lavoratori, non richiesta di dazi doganali per bloccare le importazioni selvagge, non l’imposizione di leggi restrittive per i prodotti che non rispettano gli standard ambientali e di lavoro europei, tali da salvare fabbriche (ed evitare quindi la deindustrializzazione in corso in diversi zone del continente, Italia in primis) e posti di lavoro (ed evitare l’ulteriore impoverimento di larghe fasce della popolazione europea) e difendere il sistema europeo, più equilibrato e più sociale, e l’ambiente in pericolo, ma bensì ‘ulteriore flessibilità’ per i lavoratori (a quando la reintroduzione, in nome della competitività e dei profitti per i ricchi, della schivitù, magari mascherata con nomi ‘politically correct’?)!
Questo è ciò che ci si dovrebbe aspettare da strutture che dovrebbero preoccuparsi del benessere e del Futuro dei propri concittadini (da cui ricevono lauti stipendi)?
A noi sembra proprio che i tecnocrati della cosidetta ‘comunità europea’ cerchino in ogni occasione unicamente di accontentare le continue richieste di avidi finanzieri e speculatori mondialisti!
Se non si mettono quanto prima delle barriere, non sarà la Cina a migliorare recependo il ‘modello europeo’ (come blaterano molti mondialisti locali, specie a sinistra), ma sarà l’Europa a scivolare verso le brutali condizioni turbocapitaliste dei cinesi! E indovinate chi pagherà per tutto questo: non di sicuro gli oligarchi e i loro amici mondialisti…
Criminale la ricetta proposta dalla Bce a tale situazione: "Bisogna potenziare gli incentivi all'occupazione e garantire una sufficiente flessibilità dei salari per prevenire una disoccupazione strutturale più elevata nei prossimi anni".
Quindi: non tutele dirette per i lavoratori, non richiesta di dazi doganali per bloccare le importazioni selvagge, non l’imposizione di leggi restrittive per i prodotti che non rispettano gli standard ambientali e di lavoro europei, tali da salvare fabbriche (ed evitare quindi la deindustrializzazione in corso in diversi zone del continente, Italia in primis) e posti di lavoro (ed evitare l’ulteriore impoverimento di larghe fasce della popolazione europea) e difendere il sistema europeo, più equilibrato e più sociale, e l’ambiente in pericolo, ma bensì ‘ulteriore flessibilità’ per i lavoratori (a quando la reintroduzione, in nome della competitività e dei profitti per i ricchi, della schivitù, magari mascherata con nomi ‘politically correct’?)!
Questo è ciò che ci si dovrebbe aspettare da strutture che dovrebbero preoccuparsi del benessere e del Futuro dei propri concittadini (da cui ricevono lauti stipendi)?
A noi sembra proprio che i tecnocrati della cosidetta ‘comunità europea’ cerchino in ogni occasione unicamente di accontentare le continue richieste di avidi finanzieri e speculatori mondialisti!
Se non si mettono quanto prima delle barriere, non sarà la Cina a migliorare recependo il ‘modello europeo’ (come blaterano molti mondialisti locali, specie a sinistra), ma sarà l’Europa a scivolare verso le brutali condizioni turbocapitaliste dei cinesi! E indovinate chi pagherà per tutto questo: non di sicuro gli oligarchi e i loro amici mondialisti…
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