Il Mondialismo è un processo, voluto e sostenuto dalle grandi multinazionali e dalle influenti lobby bancarie e finanziarie, di assoggettamento globale, di sfruttamento selvaggio degli esseri umani, di distruzione e di ingiustizia, di imposizione di strutture economiche e di stili di vita, di modelli culturali su tutto il Globo. Politicamente, il progetto mondialista intende distruggere le sovranità nazionali attraverso la creazione di un super-governo mondiale che si approprierebbe dei diritti d'iniziativa politica ed economica delle singole nazioni. Tuttavia, non è difficile vedere che la sua affermazione e il suo radicamento a livello planetario sono stati favoriti da alcune pseudo-idee che hanno avuto e tuttora hanno una largo eco e un’ampia diffusione nella cultura di molte nazioni europee. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che il concetto di Internazionalismo social-comunista è estremamente radicato nella nostra cultura!
L’internazionalismo del XIX e del XX secolo ha avuto un ruolo assai significativo nella decadenza dei concetto di Patria e Nazione. Per molti anni le forze dietro questi movimenti hanno condotto una dura e violenta campagna contro il nazionalismo e il patriottismo. Il concetto stesso di Nazione ha pagato a caro prezzo l’arroganza dell’Internazionalismo!
Per i marxisti, per personaggi come Lenin, la ‘rivoluzione comunista’ doveva avere un obiettivo internazionale e spazzare via le nazioni. Per Trotskji ‘la rivoluzione russa è parte della rivoluzione internazionale e che la vittoria definitiva del socialismo in Russia è legata a quella della rivoluzione mondiale’!
E’ evidente come l’internazionalismo marxista abbia quindi dato un consistente contributo all’indebolimento dei concetti di patria, stato e nazione. Ha contribuito, pertanto, a rendere fertile il terreno perché vi attecchisse il seme dell’omologazione culturale, quale prodotto della globalizzazione.
Inoltre, molti dei concetti alla base del processo mondialista capitalista che hanno contribuito a preparare il terreno all’affermazione della globalizzazione culturale, sono di fatto strettamente legati alle ‘idee’ comunisto-marxiste: il liberalismo, l’anti-razzismo, il cosmopolitismo, il politically-correct, per citarne alcuni.
Ideologie-satellite che, guarda caso, si prestano perfettamente a supportare gli obiettivi delle oligarchie turbocapitaliste!
Per i marxisti, per personaggi come Lenin, la ‘rivoluzione comunista’ doveva avere un obiettivo internazionale e spazzare via le nazioni. Per Trotskji ‘la rivoluzione russa è parte della rivoluzione internazionale e che la vittoria definitiva del socialismo in Russia è legata a quella della rivoluzione mondiale’!
E’ evidente come l’internazionalismo marxista abbia quindi dato un consistente contributo all’indebolimento dei concetti di patria, stato e nazione. Ha contribuito, pertanto, a rendere fertile il terreno perché vi attecchisse il seme dell’omologazione culturale, quale prodotto della globalizzazione.
Inoltre, molti dei concetti alla base del processo mondialista capitalista che hanno contribuito a preparare il terreno all’affermazione della globalizzazione culturale, sono di fatto strettamente legati alle ‘idee’ comunisto-marxiste: il liberalismo, l’anti-razzismo, il cosmopolitismo, il politically-correct, per citarne alcuni.
Ideologie-satellite che, guarda caso, si prestano perfettamente a supportare gli obiettivi delle oligarchie turbocapitaliste!
L’ennesima prova di come sia di fatto IPOCRITA e fasulla l’opposizione rossa alla globalizzazione, visto che gli obiettivi di tale progetto sono sostanzialmente analoghi a quelli dell'internazionalismo social-comunista!
1 commento:
ma levatevi dalle palle fasulli,ipocriti siete e sarete sempre il braccio armato della borghesia
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