martedì 30 ottobre 2012

I 'poveri in cravatta'

Nonostante il tentativo dei media di 'nascondere' le brutture sociali prodotte dalla società capitalista globalista, diventa sempre più difficile negare una realtà molto diversa da quella sostenuta dalle oligarchie dominanti.  
Pochi giorni fa il quotidiano la Stampa ha pubblicato un articolo su chi siano le vere vittime di questa società basata su precarietà, giovanilismo d'accatto di stampo americano, concorrenza spietata e sfruttamento: "Hanno tra i trenta e i cinquant'anni, e vivono in strada. La notte bussano ai dormitori di Torino. Secondo i dati del Comune, negli ultimi mesi le liste d'attesa delle sei strutture della città sono aumentate del venti per cento e, con 131 letti a disposizione, sono 250 i bisognosi che attendono il proprio turno. “Il fenomeno preoccupante è che il 50% dei richiedenti arriva dall’area metropolitana, dalla cintura e dalle valli montane”, ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali, Elide Tisi, specificando che il Palazzo civico intende “puntare su percorsi di aiuto, non solo psicologico, per quei soggetti che potrebbero ritornare al di sopra della soglia d’indigenza, ritrovando un lavoro”.
Altro fenomeno nuovo è l'aumento del rischio per italiani: su 1300 utenti accolti ogni anno negli ostelli di Torino, il 53% sono stranieri, provenienti da Romania, Marocco, Nigeria e Somalia, Asia, mentre 47% nostri connazionali. “Utenti atipici, che prima non incontravamo – spiegano alcuni operatori –. Licenziati, ex cassintegrati, ex titolari di piccole aziende, rappresentanti a cui non hanno rinnovato il contratto”.

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