mercoledì 17 ottobre 2012

Resistere: DO IT YOURSELF!

L’Autonomia è una realtà politica, culturale e sociale variegata e difforme, in costante evoluzione, un movimento ‘grassroots’ basato interamente sui militanti e non sulle gerarchie (‘senza padroni’), formato da attivisti che seguono dinamiche di networking, desiderosi di andare oltre le politiche preconfezionate e i tatticismi centralizzati. Un ingegnosa miscela esplosiva di radicalismo ideale, filosofia DIY (Do It Yourself, ovvero “fattelo da te”) e autogestione. L’adesione alla filosofia DIY è uno dei capisaldi dell’autonomia nazionale e risponde efficacemente ad un bisogno e ad una visione di libertà degli attivisti, che adottano modalità dove la passione e le idee contano, una volta tanto, più degli agganci e dei mezzi a disposizione. Una tendenza da molti percepita come una ‘rottura’ rispetto ai canoni tradizionali del fare politica in ambito nazionalista. Cos’è il DIY? Non solo indipendenza e autonomia. Filosofia da anni presente negli ambienti underground, DIY è sia controcultura radicale in costante evoluzione che tendenza (ma potremmo definirla ‘strategia’) non convenzionale di attivismo operativo adeguata ai tempi moderni, adeguata a interpretare un’epoca così difficile. DIY è creatività indipendente che cerca di superare le ortodossie mummificate, è autorganizzazione delle attività, è autoproduzione (della propaganda, dei tactical media), è la ricerca di sperimentazione e riformulazione organizzativa e simbolica, il cui fine primario è far si che ognuno possa attivarsi, creare, inventare, migliorare, modificare, riciclare, interagire, condividere nella battaglia politica senza aspettare gli ordini di chissà chi e senza aiuti istituzionali. Insomma, un agire pratico che rappresenta una mentalità e una visione per chi vuole fare una scelta in grado di superare la pseudo-politica come sopravvivenza esausta, improduttiva e compromissoria ed invece attivarsi in un movimento politico che si evolve e decide sul suo futuro.


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